Brasile 2014: botta e risposta tra Blatter e Rousseff

Oramai mancano meno di sei mesi all’inizio della Coppa del Mondo di calcio in Brasile, quando trentadue nazionali si sfideranno in quello che, dopo i Giochi Olimpici, è l’evento sportivo più seguito al mondo.

Visto l’avvicinarsi dell’evento, il Presidente della FIFA, Sepp Blatter, ha voluto fare il punto della situazione, richiamando le autorità brasiliane per i ritardi accumulati nello svolgimento dei lavori: “Il Brasile ha preso coscienza della sfida che rappresenta l’organizzazione di una Coppa del Mondo, ha cominciato davvero troppo tardi. È il Paese con il più grande ritardo da quando sono alla FIFA, sebbene fosse l’unico che aveva così tanto tempo – sette anni – per prepararsi”, ha dichiarato Blatter in un’intervista al quotidiano svizzero 24 heures.

Qualche parola anche sulle manifestazioni che potrebbero avere luogo durante i Mondiali di calcio, e che già si sono viste in occasione della Confederations Cup 2013: “Il calcio sarà protetto, credo che i brasiliani non attaccheranno direttamente il calcio. Perché da loro, è una religione. Ma lo sappiamo, ci saranno nuove manifestazioni, proteste. Le ultime, alla Confederations Cup in questo stesso Paese, erano nate dalle reti sociali. Non c’era un fine, una vera rivendicazione, ma durante il Mondiale ve ne potrebbero essere di più concrete, di più strutturate”, ha concluso Blatter, evidenziando una conoscenza solo parziale e superficiale di quanto accaduto in Brasile nell’ultimo anno.

Non si è fatta attendere la replica della Presidente brasiliana Dilma Rousseff: “La richiesta di biglietti per le partite, la più importante della storia dei Mondiali, prova che i tifosi di tutto il mondo hanno fiducia nel Brasile”, ha affermato la leader del Partito dei Lavoratori. Allo stesso tempo, però, la Rousseff non ha potuto negare che sei dei diciotto stadi che saranno coinvolti nella manifestazione non sono ancora stati ultimati.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com