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Fabio Aru ha bussato alla porta dell’Astana. Fofonov: “Ha parlato con me, gli ho dovuto dire di no”

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Nel corso di questa settimana dovrebbe arrivare la comunicazione riguardo a quale sarà la nuova squadra di Fabio Aru. Il Cavaliere dei Quattro Mori sembra essere vicino alla Qhubeka Assos (ex NTT), formazione del circuito World Tour in cui militano anche Domenico Pozzovivo e Giacomo Nizzolo. Il sardo è nel mirino anche della Vini Zabù e della Bardiani, compagini Professional che però nelle ultime ore sembrerebbero essere passate in secondo piano. Ne sapremo di più nelle prossime ore, ma va sottolineato il fatto che il 30enne ha bussato anche alla porta dell’Astana. Fabio Aru ha militato nella squadra kazaka fino al 2017, prima di passare dalla UAE Emirates e di vivere tre anni molto deludenti sotto il profilo dei risultati, condizionati anche da alcuni problemi fisici.

Il sardo aveva ottenuto i suoi migliori risultati proprio con la casacca azzurra, ovvero i due podi al Giro d’Italia (terzo nel 2014, secondo nel 2015), il trionfo alla Vuelta di Spagna 2015 e il quinto posto al Tour de France 2016, quando vinse anche una tappa e indossò la maglia gialla. Un ritorno all’Astana gli sarebbe stato particolarmente gradito e a confermare la richiesta di Fabio Aru è stato Dmitry Fofonov, manager della squadra kazaka, in un’intervista rilasciata al sito specializzato francese velo-club: “Si è rivolto a noi e ho parlato personalmente con lui. Abbiamo sempre avuto un rapporto rispettoso. Mi ha detto che aveva acquisito esperienza alla UAE Team Emirates: sa di aver commesso degli errori e gli sarebbe piaciuto ritrovare la nostra atmosfera familiare se ce ne fosse stata l’opportunità. Per noi è stata una decisione umanamente complicata, ma non abbiamo potuto dare seguito alla sua richiesta“.

Fofonov ha spiegato i motivi del loro no al Cavaliere dei Quattro Mori: “La politica della squadra è cambiata dopo la partenza di Vincenzo Nibali e quella dello stesso Fabio. Ora ci stiamo concentrando principalmente sullo sviluppo di giovani talenti con i quali pianifichiamo per il futuro. Come nel caso di Fabio e Miguel Angel Lopez. Fabio è venuto da noi dai dilettanti, ed è diventato professionista e un leader. La stessa cosa è successa con Lopez”.

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Foto: Lapresse

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