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Volley, stop a giovanili e serie C. Parla il vice-presidente Fipav Bilato: “Con il nuovo DPCM non potevamo fare diversamente”

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Una parola che mette a riposo forzato migliaia di ragazzi che, tra mille difficoltà, si stavano allenando sui campionati di volley di tutta Italia e che avevano superato la fase più alta del contagio nella seconda ondata senza contribuire ad alzarla quella curva, visto che sono pochissimi i cluster registrati nelle palestre di tutta Italia legati agli sport di squadra. la parola è “preminente” messa accanto, nel DPCM pubblicato il 3 dicembre scorso, a “interesse nazionale” e riferita a “eventi e competizioni di livello agonistico“.

Una parola in più rispetto ai DPCM precedenti che cambia la sostanza delle cose e anche la forma perchè il Coni, su pretesa del Governo, avrebbe fatto specifiche richieste alle Federazioni che avevano allargato la manica (sempre nel rispetto della legge) per poter permettere ai settori giovanili e alle squadre che partecipano ai massimi campionati regionali (serie C) di poter proseguire la preparazione in vista di un inizio di stagione che sarebbe potuto essere fissato tra la penultima e l’ultima settimana di gennaio, pandemia permettendo.

Una parola, “preminente” che ha mosso avvocati ed esperti e che ha consigliato la Fipav di fare un passo indietro.Il Coni ci ha chiarito cosa significa preminente – spiega con dovizia di particolari il vice presidente della Fipav Adriano Bilato – e cioè che deve avere interesse di carattere nazionale o internazionale. Contestualmente ci ha chiesto di produrre anche i calendari dell’attività che noi avremmo permesso di svolgere per poi girarli al Governo. A quel punto non potevamo fare altro che interrompere le attività che non sono nazionali come la serie C e le giovanili che sono prevalentemente a carattere regionale o ancora più locale. Lo abbiamo fatto a malincuore, dopo che con entusiasmo avevamo permesso a una miriade di ragazzi di proseguire la loro attività, ma non si poteva fare diversamente. Abbiamo consultato avvocati ed esperti di legislazione ma l’esito è stato univoco. L’interruzione è fino a metà gennaio quando si spera che si possa riprendere su tutto il territorio nazionale e che si possano ancora organizzare campionati con formule più snelle rispetto a quelle tradizionali“.

Una piccola preoccupazione c’è anche per la serie B.In realtà non abbiamo potuto mostrare al Coni neppure i calendari della serie B perchè, avendo cambiato formula nei giorni scorsi, ci vorrà ancora una decina di giorni per pubblicare i nuovi calendari ma spero che, per una questione burocratica, non si debba interrompere anche questa di attività che manderebbe a casa altre migliaia di giovani e in fumo tanti investimenti“.

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