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Sci Alpino: Luca De Aliprandini tra rimpianti e la ricerca della continuità

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Il primo podio della carriera sfumato per undici soli centesimi ed un errore nella parte centrale di una seconda manche quasi perfetta. Nella carriera di Luca De Aliprandini quel “quasi” è un termine ricorrente ed anche nel gigante di ieri a Santa Caterina Valfurva il solito copione è andato in scena. Un sesto posto che conferma l’ottimo livello del nativo di Cles, ma che lascia anche tanto amaro in bocca per un risultato che poteva essere decisamente migliore.

Serviva una reazione dopo la brutta prova di sabato (23°) ed è arrivata prontamente con un sesto posto incoraggiante e che lascia comunque buone avvisaglie per il futuro. Il podio, però, questa volta era davvero alla portata di De Aliprandini, tradito ancora una volta dalla sua discontinuità. Una prima manche buona, ma il pensiero di sabato gli ha fatto forse tirare un po’ il freno; poi una seconda libera, con grande voglia di attaccare e davvero peccato per quel maledetto errore che gli ha fatto perdere il podio (aveva 9 decimi di vantaggio su Zubcic).

Un’occasione forse sciupata, ma anche la consapevolezza di poter stare tra i migliori. Certo le gare sono divise in due manche e De Aliprandini deve assolutamente cercare di trovare continuità tra entrambe le prove. Quando riuscirà a mettere insieme due manche il podio per il trentino sarà praticamente certo e magari anche un qualcosa in più, sempre che non ci sia un Odermatt fenomenale come stavolta.

L’Italia di gigante è solo Luca De Aliprandini, almeno in ottica podi o piazzamenti di prestigio, e la due giorni di Santa Caterina lo ha purtroppo confermato. Una menzione d’onore va fatta ad un bravissimo Stefano Baruffaldi, che ha centrato i primi punti della carriera in Coppa del Mondo. Giovanni Borsotti è caduto nel secondo gigante, Roberto Nani ha mancato la qualificazione in entrambe le gare e dietro (Tonetti ha comunque centrato una qualifica) c’è davvero poco o nulla. Serve una rifondazione, ma il processo appare lunghissimo e molto difficoltoso. 

 

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Foto: LaPresse

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