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Formula 1, un nuovo impianto di illuminazione potrebbe portare ad altre gare in notturna

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Dopo la chiusura della stagione 2020, la Formula 1 è già proiettata verso il futuro. Negli ultimi giorni si è discusso molto del possibile calendario del prossimo anno, con Imola e il Mugello in lizza per poter prendere il posto del GP del Vietnam, ma quest’oggi è arrivata una notizia che, nonostante non riguardi motoristica o gallerie del vento, potrebbe stravolgere le abitudini con cui guardiamo il circus. La Geobrugg, da anni produttore di recinzioni utilizzati anche in dieci piste di F1, ha presentato una partnership con il fornitore di illuminazioni DZ Engineriing SRL.

La DZ Engineriing SRL è conosciuta nel circuito per essere la fornitrice dell’impianto di illuminazione del GP di Singapore, che sin dalla sua prima edizione è stato disputato in notturna. La collaborazione fra le due società potrebbe infatti portare a più gare disputate dopo il tramonto, con le luci della DZ Engineriing che possono essere montate direttamente sulle recinzioni. Questa soluzione abbatterebbe i costi di gestione dell’illuminazione per ogni circuito.

Ora le due parti stanno testando questa nuova tipologia di recinzioni, per capire se le loro funzionalità possano essere compromesse da eventuali incidenti. Una collaborazione nata proprio con l’idea di poter fare un passo verso più gare in notturna, come testimoniano le parole di Jochen Braunwarth, direttore delle soluzioni motorsport della Geobrugg: “La gamma Geobrugg di recinzioni omologate dalla FIA ha al suo interno una filosofia “plug and play”, quindi sviluppare un nuovo sistema di illuminazione che semplifichi il processo di organizzazione delle gare notturne è un passo in avanti positivo“.

Questa collaborazione potrebbe dunque aprire a qualche stravolgimento nei prossimi anni, con i circuiti che potrebbero aprirsi a cambiare il proprio orario in favore di una maggiore suggestività della corsa. Ricordiamo che ad oggi sono tre i GP corsi ‘ad ora di cena’: Bahrain, Singapore ed Abu Dhabi, a cui si aggiungerà anche l’Arabia Saudita dal 2021.

Foto: Lapress

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