Vela
America’s Cup: Luna Rossa sarà protagonista. Battaglia legale in arrivo tra New Zealand e Ineos
E’ un duro lavoro, ma alla fine queste barche strane e volanti piaceranno sempre di più. La comunità velica si divide tra gli entusiasti e i detrattori. Difficile fare una stima, ma partendo da un 50 e 50 i favorevoli stanno crescendo. Lo si legge sui social, viene confermato dalle chat tra velisti. Sicuramente la seconda giornata di regate ha contribuito a spostare la bilancia verso chi si appassiona.
Perché la passione si scaldi, naturalmente, ci vogliono i risultati e oggi, dopo le brutte impressioni di ieri, Luna Rossa ha fatto vedere che sarà protagonista, ha confermato qualità di barca ed equipaggio. Vincere contro American Magic era fondamentale, intanto per l’umore del team. Anche se la lettura dei dati ti conferma che sei sulla strada giusta è il risultato sul campo che ti dà morale. Che richiama l’attenzione del pubblico.
Così la giornata è cominciata alla grande con la vittoria contro la barca che ieri aveva messo la prua davanti ai neozelandesi.
Abbiamo visto partenze sempre combattute segnate da penalità che hanno ripetutamente messo in difficoltà Luna Rossa, ma quando, grazie a un problema tecnico degli americani, la barca nera con la sottile linea rossa è passata davanti è sempre riuscita a controllare ogni tentativo di recupero. C’è stato il classico match race, la regata in cui a una manovra c’è sempre la risposta dell‘ avversario. Paradossalmente l’unica barca che non ha un tattico (Luna Rossa, perché ha due timonieri) ha fatto sempre scelte tattiche azzeccate, anche nella regata persa, sempre contro gli americani. Il campo di regata, con vento da 340 gradi sui 15 nodi, andato calando nel tardo pomeriggio, era molto rafficato e instabile, ma è sempre stato affrontato con attenzione. Purtroppo la penalità in più inflitta nella seconda delle due prove ha condizionato il risultato, ma c’è stato un momento in cui è sembrato potesse arrivare il sorpasso. Come ha detto Vasco Vascotto che studia la tattica con l’equipaggio prima della partenza, Luna Rossa ha navigato con consapevolezza e personalità, rispettando le strategie prese in considerazione la mattina, si sapeva infatti che sarebbero state condizioni difficili, con corrente più forte sulla destra, più pressione sul lato sinistro del campo, almeno nella parte iniziale. Tutte queste informazioni sono state preziose per gestire le regate. C’è grande soddisfazione per come è stata portata la barca per la pulizia delle manovre.
Invece c’è stato un certo nervosismo per le due penalità prese in partenza. Entrambe simili. Alla conferenza stampa James Spithill ha rivelato che c’è stato un problema al software che viene usato per calcolare tempo e distanza dal momento del via. In pratica si inseriscono non solo i dati del timing, ma anche la posizione delle boe: il computer le segnalava in una posizione diversa, da qui gli errori, ma poi l’aggressività di Bruni e Spithill nel pre-partenza è stata fantastica. Sempre sul pezzo.
La strada verso la Coppa America è lunga e lastricata di inconvenienti. Nessuno sarà esente da qualche difficoltà perché le barche sono tutte da scoprire. Ogni giorno si impara qualcosa e sarà così fino alla fine, però si è dimostrato che difficilmente assisteremo a uno spettacolo noioso, non c’è l’azione del prodiere che si appende allo spinnaker, il fiocco che scende (tutti particolari dove comunque il telespettatore aspettava l’errore che dava incertezza), le regate sono combattute, ravvicinate, veloci e regalano dosi di adrenalina per cuori forti.
Intanto gli inglesi, che hanno fatto miracoli per preparare la barca dopo gli inconvenienti di ieri, sono riusciti a concludere entrambe le regate contro Emirates Team New Zealand. Le due sconfitte non fanno notizia, ma le buone partenze di Ben Ainslie sì. Nella seconda delle due regate hanno messo in difficoltà i kiwi lasciandoli seduti giù dai foil partendo con quasi 400 metri di vantaggio. Per ora però le performance delle barche sono dispari e alla fine i neozelandesi hanno raggiunto, superato e battuto Ineos Uk. Ma c’è ben altro tra inglesi e neozelandesi: ieri Sir Ben Ainslie si è lamentato per la scarsa efficienza di una componente uguale per tutti che viene fornita dai neozelandesi (oggi ne hanno fatto cenno anche italiani e americani) che comanda il funzionamento dei bracci. E’ questo sistema e i difetti del suo software che hanno provocato errori e ritiro della prima giornata inglese. I padroni di casa non l’hanno presa per niente bene è hanno risposto per le rime con un comunicato piuttosto duro, negando tutte le accuse di inefficienza e sostanzialmente dando del bugiardo allo skipper inglese. Qui bisogna stare con le orecchie dritte, perché è già nell’aria qualche grana legale, una di quelle che da sempre fanno la storia del trofeo sportivo più antico del mondo.
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Non sono ancora molti quelli che fanno nottata perché gli orari delle dirette sono impegnativi, ma sia i player delle tv (Sky e Rai) che il canale You Tube ufficiale (con i commentatori sul posto, mentre le tv hanno solo studi in Italia) si possono rivedere a qualunque ora. Molti scelgono di rivedere quello che è successo al risveglio, ma ricordiamo che le regate di questi giorni sono prove generali, non hanno nessuna influenza su Prada Cup e America’s Cup: se continua così, crescerà anche l’audience.
Stefano Vegliani