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Davide Rebellin: “Mi diverto come un ragazzino. Sono vegetariano e punto sull’esplosività. Quella volta con le scimmie per strada…”

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Davide Rebellin è indomito e non appende la bicicletta al chiodo, anche se la prossima estate compirà 50 anni. Il veneto è pronto per la sua 28ma stagione da professionista. Vestirà la casacca della Cambodia Cycling Academy, un team Continental voluto dal governo cambogiano con l’obiettivo di fare crescere i corridori locali in vista dei Giochi del Sud-Est Asiatico in programma nel 2023. Il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi 2004 ha spiegato alla Gazzetta dello Sport quali sono le ragioni che lo spingono a continuare: “La passione. La preparazione in vista delle gare, le sensazioni che vivo durante le corse: mi fanno vivere meglio. E poi mi diverto come da ragazzino. Quindi, perché smettere? Fino a quando sarò competitivo andrò avanti“.

Davide Rebellin spiega anche la sua preparazione e la sua alimentazione: “Ora non faccio più uscite intense di 7-8 ore, ma alleno di più l’esplosività, le variazioni di ritmo: punto più sulla qualità del lavoro rispetto alla quantità. Da cinque anni faccio una dieta vegetariana, ho completamente eliminato la carne e il mio corpo ne ha tratto beneficio: meno intossicazioni alimentari, recupero più veloce degli sforzi. Dal 1997 ho tolto il glutine“. Il vincitore di tre Freccia Vallone (2004, 2007, 2009) ha raccontato anche alcuni aneddoti molto curiosi: “In Indonesia una volta abbiamo trovato le scimmie che attraversavano la strada e ci siamo dovuti fermare lì. In Algeria (dove ha vinto la sua ultima gara nel 2018, ndr) all’improvviso ci siamo trovati in mezzo al traffico. Non conosco nessuno anche perché non faccio le gare del World Tour, ma non ci sono problemi: l’importante per me è andare in bici“.

Inevitabile un confronto col ciclismo del passato: “Allora era più romantico, più fantasioso, ci si poteva sempre inventare qualcosa. Adesso mi sembra tutto più programmato. E si va molto più forte“. A quasi mezzo secolo di vita non ci pensa a ritirarsi: “Vivo alla giornata. Potrei arrivare a metà stagione, oppure fino alla fine del 2021 o andare avanti ancora. E dopo? Ho già messo in piedi i Rebel-Camp a Gran Canaria, dove accompagno i turisti alla scoperta dell’isola in bicicletta. Mi piacerebbe fare una cosa simile anche in Italia e qui a Montecarlo, dove vivo. Perché senza bici non so stare“.

Foto: Meridiana Team

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