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Biathlon, Lukas Hofer e quel centesimo che manca per fare l’euro

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Il 2020 è prossimo ai saluti e la Coppa del Mondo di biathlon si è già portata avanti con il double header di Hochfilzen (Austria) che ha chiuso i giochi di questa prima parte di stagione. Alla ripresa, altra doppia tappa nel tradizionale scenario di Oberhof (Germania), dove l’azzurro Lukas Hofer ha nel mirino un podio che ancora non è arrivato in quest’annata.

Il carabiniere di San Lorenzo di Sebato è stato senza dubbio quello più convincente della truppa italiana, in questo primo stint di CdM. Nonostante i problemi legati al Covid di non poco conto e di cui invece hanno risentito in maniera importante i suoi compagni di Nazionale, Hofer ha messo in mostra un’ottima condizione sugli sci stretti, mandando chiari messaggi di vitalità da questo punto. Tuttavia, le percentuali al poligono non l’hanno supportato a dovere perché l’82% (88% a terra e 77% in piedi) non è stato un dato sufficiente per garantirgli posizioni da podio in un contesto nel quale i migliori sparano con percentuali abbondantemente superiori al 90% (il migliore è l’austriaco Simon Eder con il 96% a precedere il sorprendente norvegese Sturla Holm Laegreid con il 94%).

Da questo punto di vista, Lukas ha qualcosa da registrare, considerando che la velocità nelle frazioni di fondo c’è e la stessa kermesse del World Team Challenge 2020 disputatasi a Ruhpolding (Germania) ha confermato quello che era già emerso. Per la cronaca, la coppia formata da Hofer e da Dorothea Wierer è giunta in quarta posizione. In buona sostanza, è sempre mancato quel centesimo per fare un euro e l’ambizione dell’azzurro è quella di invertire il trend.

La sensazione è che l’altoatesino stia lavorando sullo shooting-time, ma questo al momento non lo abbia premiato più di tanto, come i quattro e tre errori totali nelle ultime due uscite a Hochfilzen certificano. Per la precisione, sulle nevi austriache, il piazzamento è stato lontano dall’ottimo, ovvero 26° nell’inseguimento e 14° nella mass start. Il nostro portacolori spera, dunque, di replicare a Oberhof quanto seppe fare il 12 gennaio del 2019 quando nell’inseguimento alla Rennsteig Arena giunse terzo (con lo zero al poligono), preceduto in quel caso dal campione norvegese Johannes Boe e dal tedesco Arnd Peiffer.

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Foto: LaPresse

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