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Sci Alpino
Sci alpino, i precedenti dell’Italia ad Adelboden. Ultima vittoria nel gigante nel 2005 con Blardone, con Gross nel 2015 in slalom
Come tradizione la Coppa del Mondo di sci alpino nella prima fase del mese di gennaio si trasferisce in uno degli scenari più splendidi e affascinanti di tutto il calendario. Stiamo parlando di Adelboden, in Svizzera, con la sua meravigliosa pista denominata Chuenisbärgli che presenta un pendio considerato tra i più impegnativi al mondo, con dossi che la rendono unica ed un muro conclusivo nel quale si toccano pendenze quasi verticali. Su questo pendio l’Italia ha spesso saputo centrare risultati importanti. Andiamo, quindi, a ripassare con l’aiuto della memoria tutte le pagine più importanti della squadra italiana ad Adelboden.
L’esordio ufficiale della pista svizzera nella Coppa del Mondo arrivò il 9 gennaio 1967 con la prima delle due vittorie del francese Jean-Claude Killy davanti allo svizzero Edmund Bruggmnann ed all’austriaco Karl Schranz. Bisogna arrivare al 18 gennaio 1971 per assistere all’avvio dell’era d’oro della Valanga Azzurra. Gustav Thoeni centrò la piazza d’onore alle spalle del francese Patrick Russel, ma concluse davanti al connazionale Henri Duvillard. Nella stagione successiva, esattamente il 24 gennaio 1972 lo sciatore nativo di Trafoi fu terzo alle spalle degli svizzeri Werner Mattle e Adolf Rösti.
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Da quel momento prese il via un vero e proprio dominio italiano. Il 15 gennaio 1973 Gustav Thoeni vinse il gigante davanti all’austriaco Hansi Hintersser ed al norvegese Erik Håker, aprendo una striscia di ben quattro successi consecutivi, dato che lo stesso altoatesino vinse anche il 21 gennaio 1974 ed il 12 gennaio 1976. Il 13 gennaio 1975 invece centrò la piazza d’onore dietro al nostro Piero Gros, che, invece, arrivò alle sue spalle nella edizione precedente. Lo sciatore di Sauze d’Oulx fu secondo anche il 17 gennaio 1978 nella gara vinta da Andreas Wenzel su Ingemar Stenmark.
Dopo tanti successi, arriva un momento di digiuno. Bisogna infatti attendere il 15 gennaio 1985 per un vedere nuovamente podio italiano. Richard Pramotton fu terzo alle spalle degli austriaci Hans Enn e Hubert Strolz. Il 28 gennaio 1986 lo stesso Pramotton centrò il gradino più alto del podio superando Marco Tonazzi e il solito Hubert Strolz. Si passa, quindi, all’era di Alberto Tomba. Il 16 gennaio 1989 il fuoriclasse bolognese fu terzo alle spalle di Marc Girardelli e del norvegese Ole Kristian Furuseth, quindi il 15 gennaio 1991 centrò la piazza d’onore superato dal solito Girardelli. La vittoria arrivò il 4 febbraio 1995 con il successo ottenuto davanti allo sloveno Jure Kosir ed al norvegese Harald Christian Strand Nilsen.
Dopo Tomba, arriva ancora un periodo di vacche magre. Bisogna attendere il 7 febbraio 2004 per vedere una seconda posizione con Max Blardone che terminò alle spalle del finlandese Kalle Palander, mentre terzi a pari merito furono gli austriaci Christoph Gruber e Heinz Schilchegger. Nell’edizione successiva Blardone vinse. L’11 gennaio 2005, infatti, ebbe la meglio di Bode Miller e dello stesso Palander. Per lo sciatore piemontese arrivarono altri tre podi: il 6 gennaio 2007 e il 10 gennaio 2009, sempre alle spalle di Benjamin Reich e davanti a Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud. Fu quindi terzo il 7 gennaio 2012 preceduto dai fenomenali Marcel Hirscher e, ancora una volta, Benjamin Reich.
Non solo gigante sul pendio elvetico, però. Si sono disputate anche diciassette gare di slalom sulla pista denominata Chuenisbärgli. L’Italia ha centrato la vittoria in due occasioni: l’8 gennaio 2006 con Giorgio Rocca, davanti allo statunitense Ted Ligety e Benjamin Reich e l’11 gennaio 2015 con Stefano Gross che piegò il tedesco Fritz Dopfer e Marcel Hirscher.
Oltre a queste due vittorie, per i nostri colori arrivano tre podi. Uno con lo stesso Gross l’8 gennaio 2012 superato da Marcel Hirscher e dal croato Ivica Kostelic, quindi il 13 gennaio 2013 con Manfred Moelgg alle spalle del solito Hirscher e del suo connazionale Mario Matt e l’8 gennaio 2017 con lo stesso atleta altoatesino alle spalle del norvegese Henrik Kristoffersen e davanti a Marcel Hirscher.
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Foto: Lapresse