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Sci di fondo, Coppa del Mondo Lahti 2021: torna la Norvegia, mentre Pellegrino e gli italiani non ci saranno

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Dopo il weekend di pausa successivo al Tour de Ski, la Coppa del Mondo di sci di fondo si trasferisce nei suoi luoghi d’origine per una lunga trasferta nordica. Si comincia dalla Finlandia, in quanto nel weekend si gareggerà a Lahti. Situata nella regione del Päijät-Häme, questa città si trova un centinaio di chilometri a nord-est rispetto alla capitale finlandese Helsinki ed è a tutti gli effetti un tempio delle discipline nordiche.

Infatti qui sono andate in scena ben 7 edizioni dei Mondiali (1926, 1938, 1958, 1978, 1989, 2001, 2017) e le gare del weekend, come da tradizione, saranno inserite all’interno dei cosiddetti Lahti Ski Games, o Salpausselän Kisat. La manifestazione, nata nel 1923, consiste in una serie di competizioni di sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica. L’evento, ormai prossimo al secolo di vita e da tempo cooptato nella Coppa del Mondo, è stato cancellato solamente tre volte (nel 1930 per mancanza di neve, nel 1940 a causa della Guerra d’Inverno e nel 1942 per mancanza di fondi).
Lahti è dunque una presenza fissa nel calendario del massimo circuito, avendo mancato l’appuntamento solamente nelle stagioni 1987-88 e 2005-06. Pertanto non sorprende che su queste nevi si siano ammirate nel corso degli anni ben 71 gare maschili di primo livello.
Il programma del weekend prevede uno skiathlon (15 km a tecnica classica + 15 km a tecnica libera), seguito da una staffetta. L’Italia, però, non sarà della partita, in quanto si è preferito disertare l’appuntamento per scelta strategica.

SKIATHLON
Quello di sabato sarà il sesto skiathlon della storia a disputarsi sulle nevi di Lahti. Il primo da quattro anni a questa parte.
Il più prestigioso in assoluto, ovvero quello dei Mondiali 2017, è stato vinto dal russo Sergey Ustiugov.
In precedenza i successi erano andati al francese Maurice Manificat (2010), allo svizzero Dario Cologna (2011, 2012) e al norvegese Martin Johnsrud Sundby (2016). Dunque tutti i fondisti capaci di primeggiare in questo format sono tuttora in azione.
L’Italia non è mai salita sul podio, che però venne sfiorato nel 2011 da Roland Clara, il quale si piazzò al quarto posto.

STAFFETTA
Questa gara qui ha una tradizione immensa. La prima andò in scena già nel 1938 e nel corso dei decenni questa prova si è disputata in ogni format possibile, comprese le ormai defunte competizioni interamente a skating o completamente in alternato.
Quella di domenica sarà la diciassettesima della storia ad aver luogo sulle piste di Lahti. La Norvegia è la nazione che vanta più successi, avendone raccolti ben 5 (ai due ori iridati 2001 e 2017 si sommano gli acuti in Coppa del Mondo del 1991, 2010 e 2020). Proprio grazie alle affermazioni ottenute nel XXI secolo i norge hanno sorpassato i “cugini scandinavi” della Svezia, fermi a 4 (compresi però i tre ori iridati arpionati nel 1958, 1978 e 1989, a cui si aggiunge una vittoria in Coppa del Mondo nel 1993). La Finlandia padrona di casa ha festeggiato 3 volte (oro iridato 1938, più i successi del 1994 e 1998). L’Italia si è imposta in 2 occasioni (1990, 1996), mentre si conta 1 singolo acuto per la Comunità degli Stati Indipendenti (1992) e l’Austria (2000).

Per quanto riguarda i successi azzurri, il primo è arrivato nel 1990 in una gara con tutte le frazioni a tecnica libera. Tale affermazione porta la firma di Silvio Fauner, Maurilio De Zolt, Giorgio Vanzetta e Alfred Runggaldier.
Il secondo è invece datato 1996 in una canonica competizione con i primi due segmenti in alternato seguiti da quelli a skating. In questo caso il quartetto era composto da Marco Albarello, Silvio Fauner, Fabio Maj e Fulvio Valbusa.

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Foto: Pier Colombo

2 Commenti

1 Commento

  1. Mirko Efoglia

    21 Gennaio 2021 at 10:18

    Complimenti a Francesco Paone per i suoi esaustivi articoli.
    Volevo chiedere, qual è l’altra nazione che ha saputo imporsi nella staffetta di Lahti, sopra sono descritti 15 successi su 16 competizioni già disputate.
    Grazie mille

    • Francesco Paone

      21 Gennaio 2021 at 11:03

      È rimasta “tagliata” la vittoria dell’Austria del 2000. Ho provveduto a correggere l’articolo. Grazie per la segnalazione e le belle parole!

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