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Tennis, Fabio Fognini fa passi avanti ad Antalya. Obiettivo migliorare la condizione fisica per l’Australia
Conclusa la prima settimana di tennis, per qualcuno è già tempo di fare un paio di bilanci. L’Australian Open non è così lontano e i tornei di Antalya e Delray Beach, nonostante l’assenza dei migliori giocatori della classifica (Matteo Berrettini era l’unico Top 10 ad essere sceso in campo), hanno dimostrato chi può sicuramente dire la sua. Ad esempio, Alex De Minaur ed Alexander Bublik hanno ben figurato durante il loro soggiorno in Turchia mettendo in campo un buono stato di forma, così come il vincitore Hubert Hurkacz in Florida. E invece noi italiani ci chiediamo: quale Fabio Fognini abbiamo visto ad Antalya?
Togliamoci subito il dente: il 33enne di Arma di Taggia ha fatto dei passi avanti rispetto a come lo abbiamo visto in chiusura del 2020. Con il qualificato Michael Vrbensky è tornato alla vittoria dopo quasi quattro mesi, in un match complicato ma non così come fa apparire il risultato. Fabio è parso per buona parte della partita in completo dominio della situazione, potendola controllare a proprio piacimento giocando al gatto con il topo. La stanchezza si è però messa di traverso, portando Fognini a compiere qualche errore e a complicarsi la vita nel secondo set. Nel secondo turno contro il più esperto Jeremy Chardy purtroppo il non essere ancora fisicamente a punto gli è costato il successo, compiendo qualche errore di troppo soprattutto al servizio, con troppi doppi falli che hanno fatto pendere l’ago della bilancia verso il francese. In Turchia non abbiamo sicuramente visto il miglior Fabio, ma aspettarcelo subito rampante e in condizione era davvero un sogno poco realizzabile.
L’obiettivo di Fognini ad Antalya non era quello di arrivare fino in fondo, ma di mettere benzina nel proprio motore in vista dell’Australian Open di febbraio. Sappiamo di come il 2020 sia stato un anno da dimenticare per lui, con sole sedici partite complessive in singolare e sei vittorie. L’aver contratto il Covid-19 poco prima del Sardegna Open di ottobre gli ha tolto la chance di recuperare le sensazioni del campo, la lotta sugli scambi, le variazioni di ritmo, tutti particolari di cui aveva già necessario bisogno dopo l’operazione alle caviglie degli scorsi mesi. In molti potrebbero volerne abbastanza dopo un 2020 del genere, ma non Fognini, che proprio per tornare ad esprimere il suo miglior tennis ha cambiato coach assumendo Alberto Mancini. La voglia c’è, il gioco pure, ora c’è bisogno della condizione. L’ATP Cup verrà proprio in soccorso del nostro Fabio: più minuti giocherà il tennista di Arma di Taggia, più sarà pronto sui campi di Melbourne. L’ultimo posto dove, oramai un anno fa, è arrivata una sua striscia di vittorie.
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Foto: La Presse