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Biathlon
Biathlon, l’Italia esce da Oberhof ricca di certezze e rimpianti. La condizione è in crescita e c’è fiducia in direzione dei Mondiali
Il terrificante doppio appuntamento di Oberhof (Germania) è “finalmente” terminato e il circuito della Coppa del Mondo di biathlon si appresta ad approdare in Italia dove il prossimo weekend si scenderà in pista sullo storico tracciato di Anterselva. La settimana di gare appena conclusa ha riservato grandi sorprese tra staffette e mass start di fine programma, con i norvegesi dominatori sin lì che hanno certamente accusato la stanchezza derivante da una dieci giorni così dura di competizioni.
I pettorali gialli sono restati sulle spalle di Johannes Boe e Marte Roeiseland, eppure, se in campo maschile Oberhof 2 ha sancito un ulteriore allungo del detentore della sfera di cristallo nonostante qualche problema al tiro di troppo, tra le donne la situazione si è ulteriormente ravvicinata e Tiril Eckoff e Hanna Oeberg sono ora tornate entro i trenta punti di distacco dal pettorale giallo. L’impressione è che in particolar modo la nativa di Baerum possa aver scavalcato ufficialmente nelle gerarchie la connazionale e coetanea rivale, diventando al momento l’atleta da battere non solo sulla gara singola ma anche nel lungo periodo.
Concentrando però la nostra attenzione sulla situazione italiana, le note di colore raccolte in questo lungo weekend (partito mercoledì) sono molteplici e di natura talvolta opposta. Da una parte abbiamo le continue certezze offerte dalla nostra stella più brillante, Dorothea Wierer, tornata di prepotenza sul podio nella sprint con una gara sontuosa che ha rischiato poi di replicare anche ieri nella partenza in linea, dove tutto sembrava apparecchiato per un memorabile successo poi sfumato all’ultimo bersaglio. L’azzurra sta ritrovando brillantezza sugli sci e resta tra le primissime del circuito in termini di percentuali al poligono, proponendo così la propria candidatura a donna da battere anche nei prossimi Mondiali, nelle prove sui quattro poligoni.
Anche Lisa Vittozzi ha finalmente risposto con delle prestazioni convincenti nel fondo, che le hanno permesso di sopperire a qualche errore di troppo al tiro. La sappadina pare aver svoltato decisamente in questo avvio di 2021 e sta tornando, seppur lentamente, su livelli di competitività tali che le possono permettere di giocarsi anche le medaglie nell’imminente manifestazione iridata. Negativa invece la settimana di Irene Lardschneider, che ha comunicato di non partire per Anterselva settimana prossima a causa di un problema fisico che non le permette di rendere al 100% e di competere a questi livelli. La gardenese aveva iniziato col piglio giusto la stagione ma è effettivamente sopraggiunto un calo repentino di cui è necessario capire il motivo per risolverlo al più presto. Federica Sanfilippo è tornata là dove le spetta e ha subito confermato il suo ruolo di terza forza in campo, di fatto assicurandosi con qualche settimana d’anticipo la partecipazione in Slovenia, se mai ci fossero stati dubbi.
In campo maschile invece continua il sorriso a denti stretti per le prestazioni offerte da un Lukas Hofer commovente. Al momento il carabiniere azzurro è a tutti gli effetti la principale arma anti Norvegia, con un passo sugli sci da primissimo della classe e un tiro sempre più solido. Proprio per questo motivo, però, fa ancora più specie che non sia ancora arrivato questo fantomatico podio, sfumato per un motivo o per l’altro in entrambe le prove individuali per pochissimi secondi.
Il podio è però arrivato in staffetta, complice anche la prova maiuscola di un Thomas Bormolini ormai rinato. Il livignasco sta stupendo davvero tutti con prestazioni in sequenza solide e competitive, meritandosi ampiamente il posto nel quartetto iridato, per il momento, dove sembra davvero perfetto per disputare il lancio. Dominik Windisch, al pari di Vittozzi, sta lentamente salendo di colpi e proverà a tornare a giocarsi il ruolo di outsider di lusso tra qualche settimana a Pokljuka. Chi invece non fa calcoli e continua per la sua strada è il trentino Tommaso Giacomel, sempre emozionante da vedere per l’approccio alla gara sfrontato e aggressivo.
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Foto: LaPresse