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Nuoto, Matteo Restivo: “Sogno la finale a Tokyo 2021, giusto concedere il vaccino agli olimpionici perché poco impattante”

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Spirito di sacrificio e divertirsi in quello che si fa: è questa la ricetta di Matteo Restivo, primatista italiano dei 200 dorso e bronzo europeo in questa distanza a Glasgow nel 2018. Una storia particolare quella del 26enne nativo di Udine in cui studio e sport di alto livello riescono a coesistere.

Il segreto? “Farsi il “mazzo” e continuare su una strada che si sente propria. Restivo, con questa formazione di base, è prossimo alla laurea in Medicina e Chirurgia a Firenze ed è grazie alla sua vocazione e presenza in reparto che ha potuto fregiarsi di un “titolo” particolare: essere il primo atleta italiano a vaccinarsi, in questa lotta incessante contro il Covid-19. “Ho avuto questa opportunità perché mi mancano pochi esami a terminare i miei studi. In questi anni ho voluto portare avanti con forza un messaggio: l’assoluta fattibilità del binomio atleta-studente“, le parole del nuotatore azzurro, intervistato da OA Sport in collaborazione con Sport2U nel corso dell’ultima puntata di Swim2U.

Un ragazzo coraggioso e determinato Matteo che sul tema “vaccino” ha voluto precisare un aspetto importante: “Suggerisco di informarsi e di ascoltare persone competenti del settore. Io la mia scelta l’ho fatta e la consiglio, poi ognuno può documentarsi come meglio crede. Vaccino per gli atleti ai Giochi? Credo sia giusto quando ci sarà un numero di dosi sufficiente e quindi quelle destinate a chi andrà alle Olimpiadi non saranno impattanti sugli altri.

Seguire sempre quindi il proprio percorso e non demordere mai: “Mi sono trasferito a Firenze e ho avuto la fortuna di trovarmi nel gruppo della RN Florentia (guidato dal tecnico Paolo Palchetti) che mi ha permesso di conciliare i miei orari. Parallelamente ai miei buoni risultati universitari, sono migliorati i miei riscontri in piscina e questo ha accresciuto la consapevolezza in me stesso. Sono sempre stato un atleta capace di andare forte due o tre volte all’anno. Quando ho realizzato il record italiano nel 2017, ho dovuto poi convincermi di poter rifare una prestazione del genere e per questo ho lavorato dal punto di vista mentale. I riscontri cronometrici nel 2018 e nel 2019 mi hanno permesso di nuotare nuovamente l’1’56”. Indubbiamente, agli Europei di Glasgow ho provato una soddisfazione immensa, stabilendo il primato nazionale e conquistando il bronzo“, ha sottolineato Restivo.

E quindi per i Giochi? “Prima di tutto bisogna qualificarsi e l’appuntamento è agli Assoluti di marzo, poi sono scaramantico e non voglio rivelare i miei obiettivi. Posso solo dire che il mio tempo credo possa bastare per giocarsi una finale olimpica, un sogno“.

LA VIDEO INTERVISTA A MATTEO RESTIVO

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Foto: LaPresse

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