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Ciclismo
Ciclismo: Nibali, il Fiandre per preparare il Tour
Fa paura, per quel che riguarda il Tour de France 2014, la tappa di Arenberg. Per gli amanti delle grandi classiche questo nome è leggendario, perchè simbolo della Foresta nella quale si snoda uno dei tratti di pavè più insidiosi di tutta la Parigi-Roubaix. Proprio all’entrata della Foresta si concluderà, dopo diversi tratti in pavè che potrebbero sconvolgere la corsa, la quinta tappa della Grande Boucle il prossimo luglio.
Per un corridore da corse di tre settimane le pietre della Roubaix potrebbero essere un ostacolo insormontabile, e già da ora diversi team stanno si stanno preparando per affrontare questa pericolosa frazione che potrebbe cambiare le sorti del Tour. Una caduta, come già successo nel 2010 a Frank Schleck, potrebbe mettere definitivamente KO un corridore; non sono da escludere neanche distacchi molto ampi tra i big: è difficile contenere una crisi in una tappa di questo tipo considerando la difficoltà delle strade che i corridori dovranno calcare.
È per questo motivo che l’Astana ha deciso di mutare i programmi stagionali di Vincenzo Nibali al fine di preparare il messinese al meglio per questa tappa programmando di farlo partecipare al Giro delle Fiandre. Per quanto diversa dalla Roubaix, questa corsa potrà dare importanti indicazioni allo Squalo riguardo i modi migliori per affrontare le pietre e le dinamiche del gruppo all’ingresso di un Muro o di un Settore di pietre, con la frenetica corsa di tutti i big alle primissime posizioni del gruppo per non rimanere coinvolti in incidenti di alcun tipo.
L’idea di vivere all’interno di una gara queste sensazioni e questi momenti, e non solo in allenamento, potrebbe veramente fare la differenza in ottica Tour: considerando le prestazioni di Chris Froome in salita e nelle cronometro, Nibali dovrà sfruttare tutte le situazioni meno usuali per mettere in difficoltà l’inglese. Il pavè sembra fare proprio al caso dell’azzurro, che potrebbe cercare di mettere in difficoltà l’avversario per far saltare il banco. Questo richiede coraggio e sangue freddo, due doti che NIbali ha sempre dimostrato di avere. Una tappa del genere per lui dovrebbe essere una possibilità da sfruttare per correre all’attacco, e non in difesa, perchè in tal caso rischierebbe di consegnare la maglia gialla nelle mani di Froome. Da Arenberg potrebbe iniziare la corsa di Nibali al gradino più alto del podio sui Campi Elisi.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: roadcycling.cz