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Sci Alpino

Sci alpino, Cortina 2021: Gut e Kriechmayr, oro ai favoriti. Dominik Paris promette bene per la discesa. Ledecka e Johnson sognano in grande

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Hanno vinto i migliori. E potremmo già fermarci qui, con le righe. C’è poco da aggiungere. Da una parte Vincent Kriechmayr, al maschile, dall’altra Lara Gut, tra le donne. L’11 febbraio questa volta non porta bene all’Italia femminile dello sci alpino, che rimane ancorata a questa data, ma riferita al 1997, quale segno dell’ultima vittoria ai Mondiali (Isole Kostner, in superG). Si allungano ancora i tempi d’attesa, ma in contumacia di Sofia Goggia (e Nicol Delago), su una neve troppo ‘facile’, per usare il gergo degli sciatori, e una pista poco amica del quartetto azzurro impegnato oggi, il risultato non sorprende più di tanto. I dominatori del superG in Coppa si vestono anche dei colori dell’iride a Cortina 2021 ed è giusto così, pur in gare completamente diverse. Difficile, spettacolare, ricca di trappole quella maschile, esaltata da una Vertigine che si è confermata pista interessante, completa e tecnica, solo un po’ corta per l’alto livello. Non troppo entusiasmante, forse, a livello tecnico, quella femminile, ma condita da un podio regale.

A 29 primavere, invece, dodici anni dopo il primo assalto mondiale a Val d’Isere 2009 e otto medaglie già al collo tra rassegna iridata junior, senior e Olimpiadi, Lara Gut colma una lacuna nella sua carriera e vince da favorita un superG poco entusiasmante sull’Olympia delle Tofane, prima gara femminile a Cortina 2021. Poco entusiasmante perché aritmico, su pista probabilmente anche non adattissima a questa disciplina (come al gigante, ahinoi), ma comunque esaltata dal podio finale, d’autore: dietro Gut, primo oro svizzero dopo Maria Walliser nel 1987, ecco la doppietta rossocrociata firmata da Corinne Suter (così come Figini fu argento, a Crans ’87) e l’ottava medaglia iridata in carriera della rediviva Shiffrin, al primo superG stagionale che in realtà avrebbe anche dominato, senza un errore grave a Rumerlo. Il titolo 2019 era suo, lo cede idealmente a un’altra fuoriclasse.

Dominik Paris si piazza invece quinto nel selettivo superG maschile, anche se Domme, campione uscente, ha mancato il podio per 17 centesimi, preceduto dal citato Kriechmayr, dall’austriaco battente bandiera tedesca Romed Bumann, dal francese Alexis Pinturault, probabile stella dei campionati, e dal sorprendente canadese Brodie Seger.

L’Italia mastica amaro, rallentata da una neve poco amica e da una pista che in passato, di questo gruppo, ha saputo esaltare solo Sofia Goggia. Decima Brignone, undicesima Bassino (quanto meno con il miglior parziale nel tratto centrale), 18esima Elena Curtoni, 23esima Marsaglia. L’impressione è che l’assenza di Goggia, potenziale ‘parafulmine’ soprattutto nella prima settimana dedicata alla velocità, abbia un po’ minato il morale della truppa. Difficile aspettarsi exploit clamorosi sabato in discesa, anche se Nadia Delago e Laura Pirovano, più adatte a neve e pista, prenderanno il posto di Bassino e Brignone. Federica: “Poche risposte sotto i piedi da questa neve. Giocherò le mie carte in combinata e gigante“. Marta: “Ho sciato bene, ma dovevo ‘cercare’ di più la velocità“.

Amen.

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Foto: Lapresse

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