Boxe
Boxe, Canelo Alvarez e Avni Yildirim: un combattimento con un chiaro favorito
Tra Saul Alvarez, per tutti Canelo, e Avni Yildirim il favorito è uno solo. Ed è l’attuale detentore dei titoli mondiali WBA e WBC, che in quest’occasione altro non ha potuto fare che accettare lo sfidante imposto dalla WBC, numero 10 della lista mondiale dei supermedi (naturalmente Canelo è il numero 1).
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Sono in pochi a prevedere che il turco rimarrà in piedi fino alla fine delle dodici riprese. Pesa molto il fatto che Yildirim non si sia mai realmente avvicinato a un simile livello di boxe, che Canelo pratica da tempo. Non va dimenticato che, se il messicano è un uomo che, nella sua carriera, l’unica sconfitta l’ha subita da Floyd Mayweather (figlio, naturalmente), il suo avversario ha al massimo combattuto per l’Internazionale IBF e il titolo IBO prima della sfida persa con Anthony Dirrell.
In quest’ultima, Yildirim ha mandato a segno 240 dei 692 pugni tentati, mentre Canelo, nel combattimento contro il britannico Callum Smith, non si è esattamente risparmiato: 209 volte a segno su 484 tentativi, un notevole 43% ancor più impreziosito dal 18% del suo avversario (97/536). Pur essendo dati molto lontani nel tempo, sono significativi nel loro modo di essere, considerando anche le differenze tra i due pugili, con Yildirim cui viene attribuito uno stile difensivo che ricorda Gennady Golovkin.
Diversi anche i due record, e in modo netto (il che si spiega anche con l’enorme quantità di combattimenti sostenuta dal messicano): per Canelo 54 vittorie, 1 sconfitta (quella con Mayweather) e 2 pareggi (Juarez a inizio carriera e Golovkin I). Di questi 54 successi, 36 sono giunti per KO e i restanti 18 dopo l’ultima ripresa (di cui 14 per verdetto unanime). Per quanto riguarda invece Yildirim, 21 vittorie, di cui 12 per KO, e 2 sconfitte. Quasi sempre, in caso di chiusura oltre l’ultimo round, i giudici lo hanno preferito unanimemente.
C’è un numero che aleggia nella mente di Canelo: cinque. Come i combattimenti che intende sostenere in 12 mesi, cosa che è più unica che rara per un pugile di un livello alto come il suo. Ha iniziato con Smith, continua con Yildirim e non intende fermarsi. Ma, del resto, lo si conosce nel suo ruolo di stakanovista: a inizio carriera tra 2006 e 2008, ha combattuto non meno di 22 volte.