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America’s Cup, Tommaso Chieffi: “Luna Rossa meglio di bolina, NZ di poppa. 6-6? Non sarei sorpreso”

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L’America’s Cup di vela è ormai entrata nel vivo. Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand si trovano sul punteggio di 2-2 dopo le prime quattro regate. Sin qui la partenza si è sempre rivelata decisiva: chi ha virato in testa alla prima boa di bolina ha poi anche vinto. Domani lo scenario potrebbe mutare: quasi certamente si gareggerà su uno dei campi di regata B, C o D, di nuovo disponibili dopo che il livello di allerta Covid è stato abbassato a 1.

Di questa avvincente Coppa America abbiamo discusso con Tommaso Chieffi, tattico del Moro di Venezia che vinse la Louis Vuitton Cup nel 1992. Se alla vigilia Luna Rossa veniva data per spacciata o quasi da diversi addetti ai lavori (soprattutto neozelandesi), il velista toscano era stato uno nei pochi nel mondo ad affermare che l’esito della contesa sarebbe stato tutt’altro che scontato: i fatti gli hanno dato ragione.

Tommaso, faccio l’avvocato del diavolo. Luna Rossa non doveva essere superiore a Team New Zealand con vento leggero?
New Zealand non è affatto lenta. Il mio amico Paolo Semeraro mi ha spiegato che il foil piccolo, una volta decollato, ha comunque meno resistenza. Quindi è una barca che va molto bene con vento leggero. Forse non bene come Luna Rossa, che di bolina ha un ottimo rendimento. Tanti sostengono che Luna Rossa sia più lenta, ma non è vero. Team New Zealand è leggermente più veloce in poppa perché ha meno superficie bagnata. Di bolina Luna Rossa ha questi foil che le consentono di tenere degli angoli più stretti, il che è un vantaggio molto importante durante il match race. Secondo me Luna Rossa è leggermente più veloce di bolina e leggermente più lenta in poppa“.

Le vittorie dei Kiwi non sono maturate in maniera più agevole rispetto a quelle del Team Prada Pirelli?
Luna Rossa ha fatto due errori grossi nelle regate che ha perso. Quando Luna Rossa ha orzato durante la prima regata per cercare di infliggere una penalità a Team New Zealand, l’avevo definita come la manovra della disperazione. Invece ho rivisto le immagini ed i due rombi non si sono intersecati di pochissimo, è mancato veramente un metro. La differenza tra essere un genio ed un cretino è finissima. In quel momento hanno perso quei 150 metri difficili da recuperare. Luna Rossa ha fatto un tentativo di protesta finito male, ma poteva anche finire bene. Oggi Luna Rossa stava perdendo non di molto, prima dell’errore ammesso da Francesco Bruni durante la poppa. La realtà è che ci sono due barche tipizzate in maniera diversa. Se gli fai fare una gara a cronometro, probabilmente vince Team New Zealand. Ma l’avversario c’è e Luna Rossa ha i punti di forza nella manovrabilità e nella gestione dei foil a bassa velocità“.

Altra domanda da avvocato del diavolo. Francesco Bruni e James Spithill, due autentici squali del match race, non avrebbero dovuto avere qualcosa in più nei confronti di Peter Burling in fase di pre-partenza? 
Qui di match race ce n’è poco, il pre-partenza dura troppo poco. Il tempo di entrata è molto breve, non si fa mai come nel vecchio match race un doppio circling. Chi entra a sinistra va verso il boundary, l’altra gli va dietro, ma se prova a tagliare la strada rischia di ritrovarsi con tanti secondi ancora da bruciare prima del via. Prima c’erano 5 minuti di pre-partenza, si effettuavano anche diversi circling. In passato era un vantaggio entrare da destra. Adesso è avvantaggiato chi entra da sinistra. E’ vero che Bruni e Spithill sono più bravi, ma in questa formula c’è poco match race“.

Sinora la partenza è stata determinante, ma da domani si tornerà sui campi di regata B, C e D, dove i salti di vento sono più frequenti. I sorpassi diventeranno dunque possibili, come ha ammesso anche James Spithill. Un vantaggio per i neozelandesi, che conoscono il Golfo di Hauraki come le loro tasche?
Non credo che sia un vantaggio per l’uno o per l’altro. Anche i nostri Bruni e Spithill hanno gareggiato per anni ad Auckland. Abbiamo visto che nei campi A ed E, che sono piuttosto lontani, non c’erano le turbolenze della città. Chi vinceva la partenza, difficilmente avrebbe perso applicando la copertura tipica del match race. Da domani, dopo aver fatto una buona partenza, devi interpretare il campo di regata ed i salti di vento. Può andare anche un po’ a fortuna. A dicembre i neozelandesi sfruttarono un salto di vento per vincere proprio contro Luna Rossa durante le World Series”.

Tommaso, esiste il ‘rischio’ che l’America’s Cup venga assegnata alla ‘bella’?
Non sarei sorpreso se arrivassimo sul 6-6“.

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Foto: Luna Rossa Press

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