Seguici su

Basket

Basket: Ettore Messina nella Hall of Fame della FIBA, è il decimo italiano a essere inserito

Pubblicato

il

C’è anche Ettore Messina tra i dodici personaggi della pallacanestro mondiale inseriti nella Classe 2021 degli indotti nella FIBA Hall of Fame (diversa, lo ricordiamo, da quella di Springfield intitolata a James Naismith, ma comunque di grande prestigio). L’attuale coach dell’Olimpia Milano è il decimo italiano a rientrarvi.

Prima di lui, sono arrivati Pierluigi Marzorati, play simbolo di Cantù negli Anni ’70 e ’80, Dino Meneghin, gloria di Varese, Milano e Trieste e spesso ritenuto il maggior giocatore italiano di tutti i tempi, Liliana Ronchetti, leggenda del femminile e giocatrice cui è stata intitolata per tanti anni la seconda coppa europea, Giancarlo Primo, innovatore tra gli allenatori italiani, Cesare Rubini, storia d’azzurro e di Milano, Pietro Reverberi, arbitro in tre Olimpiadi di fila, Decio Scuri, per 11 anni presidente federale e diversi altri ruoli, a volte nello stesso momento, Aldo Vitale, tra i primi presidenti della Legabasket Femminile, e Bogdan “Boscia” Tanjevic, l’allenatore dell’oro di Parigi ’99 e non solo, che si considera facilmente italiano in quanto in possesso del doppio passaporto, assieme a quello montenegrino.

Nella Classe 2021, assieme a Messina, sono inseriti anche altri due coach: uno è (postumo) Chuck Daly, importante per aver guidato il Dream Team USA di Barcellona 1992, quello originale, l’altro è Tom Maher, che ha molto contribuito alla crescita sia del basket femminile australiano che di quello cinese da capo allenatore.

E proprio in panchina siede oggi Panagiotis Giannakis, uno dei nove nominati da giocatori: il leggendario play greco si unisce al tedesco Detlef Schrempf, 16 anni in NBA, al senegalese Mathieu Faye, tra le colonne del suo Paese tra i ’70 e gli ’80 e con una più che buona carriera in Francia, la ceca Hana Horakova, che nel 2010 ha guidato il suo Paese all’argento iridato, Stanislav Kropilak, oggi slovacco, ma un tempo ala-centro devastante in Cecoslovacchia, il deceduto uruguaiano Oscar Moglia, miglior realizzatore alle Olimpiadi del 1956, la deceduta bulgara Penka Stoyanova, due volte medaglia olimpica nel 1976 e 1980, il russo Sergey Taranakov, ala grande in tempo di Unione Sovietica oro a Seul ’88 e totem del CSKA di epoca Tkachenko, e la cinese Haixia Zheng, prima del suo Paese, a fine carriera, a prender parte alla neonata WNBA (per giusti meriti, va sottolineato: nel suo palmares ci sono due medaglie olimpiche).

Credit: Ciamillo

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità