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Sinner-Hurkacz, Finale Masters1000 Miami: precedenti, statistiche, curiosità

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Un’altra Pasqua italiana per il tennis, dopo quella del 2019: allora era Fabio Fognini a Montecarlo questa volta è Jannik Sinner a Miami. La finale del Masters 1000 della Florida vede per la prima volta un azzurro impegnato, e per di più con un giocatore, il polacco Hubert Hurkacz, che già conosce per i trascorsi insieme in doppio.

Ci sarà un nuovo campione al Miami Open, il diciottesimo nella storia del torneo. E per la prima volta sarà un italiano o un polacco, in quella che è la quinta finale con l’età complessiva più bassa della storia in Florida (poco meno di 44 anni in due). Prima di Sinner, il più giovane ad aver raggiunto la finale a Miami era stato Rafael Nadal, in quel 2005 in cui andò vicinissimo a battere Roger Federer, ed era un’epoca in cui si giocava ancora al meglio dei tre set su cinque nelle finali degli allora Masters Series. Stanti tutte queste premesse, Jannik, vincendo, diventerebbe il più giovane campione del torneo, primato finora detenuto da Novak Djokovic: il serbo vinse a 19 anni e 10 mesi, mentre l’altoatesino di mesi ne ha 7.

Sono solo cinque i giocatori ad aver vinto un Masters 1000 (sotto le varie denominazioni) da teenager, Andre Agassi, Michael Chang, Nadal, Djokovic e Andrei Medvedev (va ribadito che l’ucraino nulla c’entra con Daniil, che è russo e non è nemmeno parente).

Entrambi i giocatori hanno un bilancio di 2-0 nelle finali finora giocate sul tour, e hanno inoltre vinto proprio quest’anno il secondo ATP (Sinner a Melbourne 1, Hurkacz a Delray Beach). Il vincitore diventerà il primo giocatore quest’anno a possedere due titoli sul circuito maggiore.

La classifica vedrà uno dei due entrare nei primi 20 per la prima volta: dovesse vincere l’altoatesino, sarebbe numero 14 con il polacco 25, mentre dovesse accadere il contrario le posizioni sarebbero rispettivamente la 22a e la 16a.

A livello di classifica attuale, è la prima volta da Parigi-Bercy 2003 che i due finalisti di un 1000 non si trovavano fuori dai primi 30: al tempo Tim Henman, infatti, era numero 31, mentre il rumeno Andrei Pavel era addirittura 191° nel ranking. Il britannico, ad ogni modo, vinse in tre set dopo aver battuto Andy Roddick in una semifinale di alto livello, in cui con l’americano divise diversi punti di gran fattura.

Anche Hurkacz è il secondo polacco a raggiungere una finale 1000: il primo era stato Jerzy Janowicz a Bercy nel 2012, quando infilò un filotto impressionante di vittorie partendo dalle qualificazioni per poi arrendersi solo di fronte a David Ferrer, per l’unico torneo di questo livello mai vinto dal nativo di Xabia.

Qualche dato statistico: 14 a 51 il conteggio degli ace nel torneo in favore di Hurkacz, con percentuali identiche di prime in campo (65%) e migliori a favore del polacco per i punti vinti proprio con la prima (69%-77%), mentre su quelli conquistati con la seconda è avanti Sinner (57%-53%). Una chiave importante può essere quella dei game in risposta vinti: 18 su 59 (il 31%) per l’italiano, 10 su 58 (il 17%) per il polacco.

Foto: LaPresse

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