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Nuoto, Assoluti di Riccione. Il pagellone: chi sale e chi scende in vista di Tokyo

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CHI SALE

GREGORIO PALTRINIERI 8: Nuotare i migliori crono stagionali al mondo a ripetizione ormai è la normalità per Super Greg. Una straordinaria normalità, alla quale si fatica a fare l’abitudine e della quale non ci si stanca mai. Quando scende in vasca il modenese dà sempre il massimo e dà sempre spettacolo e in più dà l’impressione di divertirsi.

BENEDETTA PILATO 8: Da 10 al mattino quando sfiora il record italiano ed europeo che già le appartiene dei 50 e si migliora nella finale dei 100, la piccola delusione sta nel non aver vinto i 100 e nel non essere riuscita a ritoccare in finale il record europeo dei 50 ma se c’è qualcosa che non gli manca, quello è il tempo. E’ la numero uno in Italia e in Europa e lo vuole dimostrare a Budapest in questa specialità. Alle Olimpiadi sarà tutta un’altra storia.

ALBERTO RAZZETTI 9: Che gara del ligure! A 21 anni si prende la più bella soddisfazione della carriera, staccando il pass olimpico con una prova di altissimo spessore che lo pone tra i primi al mondo al momento. La finale olimpica non è più un sogno inarrivabile.

FEDERICA PELLEGRINI 10: Non c’è apprezzamento tecnico che tenga. Si va a prendere la quinta Olimpiade con la forza della mente e della volontà. Se non ci sono barriere da superare lei se le crea e puntualmente le supera. Campionessa leggendaria.

MARTINA CARRARO 9.5: Una impresa vera, in mezzo a mille difficoltà. L’altalena di emozioni della vigilia, con la amica-rivale che prima non doveva esserci e poi arriva all’ultimo e in mattinata piazza un tempo da urlo. C’erano tutte le componenti per crollare e invece lei nuota la sua miglior gara nei 100 rana di sempre, nel giorno più atteso e si va a prendere la carta olimpica con il record italiano e dimostrando si saper soffrire nel finale. Chapeau.

ARIANNA CASTIGLIONI 9: Il suo sorriso a fine gara è la fotografia più bella che può offrire lo sport italiano. C’è in ballo l’Olimpiade, la gara più importante dei cinque anni, non puoi giocartela come vorresti perchè la sfortuna, sotto forma di un virus terribile, che ti costringe a fermarti anche se non stai male, si è materializzata a due settimane dall’appuntamento clou, ti presenti lo stesso al via, tiri giù in dieci ora, il personale di mezzo secondo e lo stesso non riesci a qualificarti. Eppure non perde il sorriso, Arianna: la ruota girerà ma quello che ha fatto a Riccione resterà tra le storie più belle da raccontare a chi si avvicina ad una piscina per iniziare un percorso agonistico di qualsiasi tipo.

NICOLO’ MARTINENGHI 9: E’ l’uomo dei Campionati! Tre record italiani stratosferici, entrambi terzo tempo mondiale all time, nei 50 e nei 100 rana nel giro di 24 ore. Sono i suoi campionati italiani e l’impressione è che possa essere la prima edizione di una lunga serie. Condizione straordinaria, consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Sa cosa vuole e ora riesce a ottenerlo in acqua. Sognare è lecito.

STEFANO BALLO 8: Ottavo tempo all time in Italia. Manca di poco la qualificazione alla gara individuale ma ha tutto per crescere ulteriormente e riprende il discorso interrotto prima del Covid, fatto di record personali a ripetizione. Dove può arrivare? Chissà, di sicuro può contribuire a portare in alto la 4×200.

FEDERICO BURDISSO 8.5: Due centesimi dal personale e dal record italiano nei 200 farfalla. Sta prendendo le misure per provare a far saltare il banco ai Giochi con la sua prima parte di gara travolgente. Proverà a partire forte e a tenere fino in fondo e poi si metterà a fare i conti guardandosi attorno. Voleva il minimo olimpico, lui che era già qualificato per Tokyo, e lo ha ottenuto con la solita gara all’arrembaggio che ormai è un marchio di fabbrica.

SARA FRANCESCHI 9: Sono trascorsi cinque anni dalla splendida qualificazione olimpica per Rio. Cinque anni fatti spesso di sofferenza dalla quale la mistista toscana è uscita rafforzata. Nei 400  ha funzionato tutto alla perfezione ed è arrivato il personale e il minimo per Tokyo. Una lezione per tutti: mai mollare. Bene anche sui 200 a conferma di una condizione ottimale.

MARGHERITA PANZIERA 9: Riparte esattamente da dove aveva lasciato due anni fa. Da un record italiano che è anche il quinto tempo all time al mondo nei 200 dorso ma soprattutto da una fluidità di nuotata e una ritrovata fiducia che fanno ben sperare in vista della stagione più importante. Rivedibile il 100 dorso, fondamentale in chiave staffetta mista.

COSTANZA COCCONCELLI 8: La ragazzina prodigio è cresciuta bene e si è andata a prendere un bel titolo nei 50 stile libero che le vale la presenza all’Europeo e le fa fare un salto di qualità importante a livello di gerarchie. Battere Federica Pellegrini non è mai una banalità per una italiana e lei c’è riuscita.

MARCO DE TULLIO 8: Secondo posto ad un soffio dal compagno-rivale Detti nei 400 stile e con il personale migliorato. Nell’elite mondiale c’è anche il mezzofondista pugliese, che sia sui 200 che negli 800 può fare ancora meglio di quanto visto a Riccione.

STABILI

SIMONA QUADARELLA: Può fare storcere il naso il Campionato Italiano di Simona Quadarella, anche Christian Minotti non era contento fino in fondo, ma basta dare uno sguardo indietro per far tornare a tutti il sorriso sulle labbra. Prima di Gwangju (un oro e un argento) nel 2019 Simona fece segnare tutti tempi peggiori agli Assoluti di Riccione e lo scorso anno era l’ombra di se stessa, dopo il lungo stop. Il traguardo è a Tokyo e questa di Riccione potrebbe essere stata una tappa importante.

SILVIA DI PIETRO: Era partita non bene con i 50 stile, alle spalle di Cocconcelli e Pellegrini. Meglio sui 100 stile e poi lo voleva a tutti i costi il titolo dei 50 farfalla che la porta a Budapest. Un passo avanti per una risalita difficile, tra mille peripezie ma lei è tosta e vuole Tokyo per sè e per la staffetta veloce che, tempi alla mano, si può qualificare.

PIERO CODIA: A due decimi dal suo record italiano nei 50 farfalla: si riparte da qui. Qualche segnale lo sta lanciando il farfallista friulano di cui c’è bisogno come il pane per una staffetta mista maschile credibile. La condizione sta tornando, aspettiamo fiduciosi perchè di cambiare marcia lui è in grado.

ELENA DI LIDDO: Torna sul trono dei 100 farfalla nel giorno più importante. Non è quella di Gwangju ma la storia va raccontata, fra allenamenti a singhiozzo e una piscina disponibile in orari allucinanti. Il tempo è comunque accettabile e la condizione in decisa crescita.

GABRIELE DETTI: Voleva ottenere due minimi per i Giochi e ne ha ottenuto uno solo sui 400 stile anche se sugli 800 lo ha solo sfiorato. Non è il miglior Detti quello visto a Riccione e si sapeva ma lui in testa ha solo Tokyo e non sarà qualche centesimo in più e la sconfitta con l’amico rivale Paltrinieri a minare le sue sicurezze.

ALESSANDRO MIRESSI: Manca sempre il centesimi per fare l’euro. Gli ultimi tre anni sono stati un inseguimento continuo alla condizione e ai tempi e la rincorsa non è finita perchè per 5 centesimi il minimo non è arrivato nei 100 stile. Niente di tragico, a Tokyo ci sarà, passando per Budapest dove cercherà di difendere il titolo continentale. Se la ruota deve girare è arrivato il momento.

THOMAS CECCON: Uno strano Campionato Italiano. Nei 100 stile, sempre più centrali nella sua mente, arriva un altro passettino avanti. Tira giù 15 centesimi al personale nella gara che considera sua assieme ai 100 dorso. Voleva il primo posto ma Miressi, anche se non al meglio, è sempre difficile da battere. Per il resto niente di straordinario, con una farfalla da rivedere.

CHI SCENDE

DOMENICO ACERENZA: La “cura Antonelli” non funziona, al momento, per il fondista lucano che fallisce l’appuntamento con il minimo olimpico. Bisogna capire cosa è accaduto, analizzare la situazione e ripartire di slancio, sempre che ci sia la voglia di continuare a combattere in piscina e non dedicarsi solo alle acque libere.

ILARIA CUSINATO: Deludente nei 400 misti di cui, lo ricordiamo, è vice campionessa europea in carica. Il titolo dei 200 farfalla allontana le nubi dal suo cielo tempestoso e sui 200 misti si rivede la Cusinato combattiva dei tempi migliori. Il pass per Tokyo non c’è ma l’impressione è che il peggio sia alle spalle.

SIMONE SABBIONI: Si riprende lo scettro di campione italiano nell’acqua di casa sui 100 dorso ma cinque anni fa sempre a Riccione faceva segnare mezzo secondo in meno e questo mezzo secondo pesa tanto nell’economia della marcia di avvicinamento a Tokyo che non è ancora una certezza per il dorsista romagnolo, che deve completare il percorso di ritorno alle origini per risalire le posizioni perse negli ultimi anni.

ILARIA BIANCHI: La quarta Olimpiade è ancora lontana ma la seconda in Italia è sempre lei. Il Covid a gennaio le ha tolto un mese fondamentale per la preparazione e la sua volata è rivolta a maggio e giugno per dimostrare che la fiducia per Tokyo può essere ben riposta.

MATTEO RESTIVO: Stavolta il “dottore” non riesce a piazzare l’exploit al momento giusto. Disputa una gara tutto sommato sufficiente ma da lui si attendeva il guizzo che lo ha reso famoso negli anni scorsi. Può darsi che non sia finita qui per Tokyo

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