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F1, Charles Leclerc: “Vogliamo essere la sorpresa della stagione, dal mio punto di vista ho ancora tanto da migliorare”

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La Formula Uno, dopo aver salutato il Bahrain, dove ha disputato test pre-stagionali e prima gara della stagione, continua il percorso di avvicinamento verso Imola, dove nel corso del weekend del 18 aprile, si correrà il Gran Premio dell’Emilia-Romagna. Occasione ideale per fare il primo bilancio di questo inizio di annata con Charles Leclerc. Il pilota della Ferrari ha rilasciato una lunga intervista a motorsport.com, andiamo a leggere i passaggi più importanti.

Iniziamo dalla modifiche al regolamento di questo 2021. “In termini di guida non ci sono stati degli stravolgimenti, ma qualcosa ho dovuto cambiare. Bisogna spingere un po’ meno in ingresso di curva perché il posteriore della monoposto, a causa del fondo modificato, risulta più difficile da gestire”

Dopo l’arrivo di Carlos Sainz è aumentato il tempo trascorso a Maranello? “In realtà è sempre lo stesso. Ad essere cambiato è il tempo che ho trascorso con il mio compagno di squadra, perché in passato io e Seb spesso ci incrociavamo, mentre adesso con Carlos siamo in sede spesso negli stessi giorni”.

Cosa può portare alla Ferrari? “Negli ultimi anni è stato in più squadre, e credo sia sempre interessante farsi un’idea di come lavorano gli avversari. Poi ho percepito subito la sua grande motivazione, è al primo anno in Ferrari e si vede che vuole subito fare molto bene, e questa euforia è contagiosa a beneficio di tutta la squadra”.

Lo scorso anno, dopo l’exploit di George Russell a Sakhir, c’è stato chi ha messo in discussione il valore di un pilota come Lewis Hamilton. “Fa parte del gioco. Credo che il suo palmares dica tutto. Guida la monoposto migliore? Non è seduto in quella macchina per caso”.

È appena iniziato il secondo Mondiale condizionato dalla situazione Covid19, come vivete nella cosiddetta “bolla”? Personalmente non posso dire che inizi a pesarmi. Questo sistema ci ha consentito di tornare a correre e ci consente di continuare a farlo, e pensando a quanto mi mancherebbe non essere in pista, lo accetto senza problemi”.

Ti mancherà qualcosa di Sebastian Vettel? “Sicuramente, ad iniziare dalla sua esperienza. In certe situazioni aveva una grande capacità di analisi, e credo di aver imparato molto da Seb sotto questo aspetto. Poi Seb è una bravissima persona, che mi ha sempre colpito per la sua semplicità”.

Pensi che la Formula 1 debba adattarsi sempre di più alle abitudini e alle esigenze del pubblico? “Credo che serva un compromesso. Prendiamo, ad esempio, l’idea della sprint race: penso che troverà il consenso di una grande parte del pubblico che segue la Formula 1, e per quanto riguarda noi piloti ho visto una posizione di maggioranza favorevole a fare una prova. Senza il pubblico non siamo niente, quindi fare ogni tanto un passo nella direzione degli appassionati non credo sia sbagliato”.

Vedendo i risultati, sembra che la Ferrari ti abbia chiesto di avere pazienza. “Bisogna averla, ed è una dote che ho sviluppato strada facendo, anni fa in effetti non ne avevo, o ne avevo poca. Quando si arriva ad avere un ritardo tecnico sappiamo bene che in Formula 1 ci vuole del tempo per riuscire ad azzerarlo e, durante questa fase, bisogna essere più calmi possibile, anche perché arrabbiarsi ed essere impazienti non è costruttivo. Credo di essere maturato da questo punto di vista”.

Come valuti i tuoi passi avanti in alcuni aspetti tecnici ed in particolare nella gestione degli pneumatici? Ogni anno ho in testa una lista di aspetti sui quali voglio migliorare, degli obiettivi precisi. Quello relativo alla gestione delle gomme resta un fronte sempre aperto, credo di essere migliorato ma so di avere ancora del lavoro da fare”.

La Ferrari si candida quest’anno ad essere una sorpresa in positivo? “Credo che sia stato fatto un buonissimo lavoro, ma bisogna rimanere con i piedi per terra. Siamo convinti di non esserci risparmiati, ma in Formula 1 bisogna sempre essere molto cauti perché tutto è relativo. La bontà del lavoro emerge dal confronto con gli avversari, quindi non voglio sbilanciarmi. Terzo posto nel Mondiale o successi di tappa? Non è semplice rispondere, forse da pilota meglio vincere qualche gara, ma credo che nel bilancio complessivo della squadra la posizione finale sia più importante”.

Foto: LPS DPPI

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