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Billie Jean King Cup: che cos’è e chi partecipa. Formato e regolamento della ex-Fed Cup
Sono passati pochi mesi da quando la Fed Cup ha cambiato nome, diventando Billie Jean King Cup in onore di una tennista che ha travalicato i confini dello sport per diventare simbolo di tante battaglie, dal professionismo del tennis femminile all’eguaglianza e giustizia sociale. Ma andiamo a scoprirne l’attuale meccanismo.
Com’è noto, la competizione ha subito una trasformazione per certi versi simile a quella della Coppa Davis ribaltata da cima a fondo dal gruppo Kosmos in collaborazione con l’ITF. L’attuale format ha eliminato i concetti di World Group I e II, come li conoscevamo fino al 2019, e si è di fatto allineato a quello della competizione maschile.
Come l’attuale Davis, la Billie Jean King Cup si sviluppa, nella sua fase preliminare, su un turno di qualificazione cui partecipano 16 squadre: le otto vincitrici partecipano alle Finals, dove vengono raggiunte dalle due finaliste dell’anno precedente, dal Paese ospitante e da una wild card.
In questa fattispecie, siccome tutto il meccanismo della coppa è fermo, per ovvie ragioni, dal 2020, sono le qualificazioni giocate un anno abbondante fa a determinare la lineup delle Finals 2021, ancora senza una data. Dal weekend del 7-8 febbraio 2020 si sono inserite nelle Finals le seguenti selezioni nazionali: Stati Uniti, Bielorussia, Germania, Spagna, Svizzera, Belgio, Slovacchia e Russia, che ha battuto la Romania. A queste si aggiungono Francia e Australia, vincitrice e finalista dell’edizione 2019, Repubblica Ceca, wild card, e Ungheria, Paese organizzatore della fase conclusiva (la sede è sempre rimasta infatti Budapest).
In particolare, nelle Finals, i 12 Paesi in gara sono stati così suddivisi: nel girone A Francia, Russia e Ungheria, nel girone B Australia, Bielorussia e Belgio, nel girone C Stati Uniti, Spagna e Slovacchia, nel girone D Repubblica Ceca, Germania e Svizzera. Passano alle semifinali le prime di ogni raggruppamento, con gli accoppiamenti che sono A-C e B-D.
E veniamo al punto che più interessa l’Italia, visto lo scontro con la Romania: i playoff. Chi li vince entra nelle qualificazioni per le Finals 2022, chi invece li perde è costretto a navigare nei gruppi zonali, come quello affrontato dalle azzurre nel 2019 in un concentramento in Estonia, a Tallinn, e poi vinto in maniera incontestabile.
Com’è possibile notare, si tratta di un format pressoché identico a quello della Davis. Le basi di arrivo, però, sono diverse, perché l’allora Fed Cup non sempre era riuscita a trovare pace nelle sue transizioni da un format all’altro, trovando una soluzione ideale dal 2005 con l’istituzione di due Gruppi Mondiali, il primo e il secondo, ciascuno da 8 squadre, sempre con un sistema di promozioni e retrocessioni basato sugli spareggi. Ora, un’ulteriore nuova situazione.
Foto: Jimmie48 Photography / Shutterstock.com