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Masters 1000 Montecarlo: Fabio Fognini l’unico azzurro ancora in corsa ma il bilancio non è negativo
Fabio Fognini è l’unico tennista italiano ancora in gara al Masters1000 di Montecarlo. Il tennista ligure affronterà agli ottavi un osso duro come il serbo Filip Krajinovic. Una sfida non semplice per il nostro portacolori che, ad onor del vero, si è disimpegnato bene in questa prima parte di torneo. Il numero 18 del mondo ha risposto sul campo con prestazioni estremamente convincenti ai detrattori e a tutti coloro i quali pensavano che la sua carriera fosse nella fase discendente.
Certo che a quasi 34 anni il meglio della propria vita sportiva è alle spalle ma Fognini ha dimostrato di potersi togliere ancora qualche soddisfazione, potendo contare su un talento cristallino. Il match di oggi contro Krajinovic sarà un banco di prova importante, decisamente più impegnativo rispetto a quelli rappresentati da Thompson e Kecmanovic. Se l’azzurro dovesse, però, riuscire ad esprimersi al meglio i quarti si trasformerebbero in un obiettivo alla portata.
Se si pensa che ai nastri di partenza del Masters1000 di Montecarlo c’erano ben 9 tennisti italiani si potrebbe trarre, in maniera superficiale, un bilancio decisamente negativo. I risultati, come sempre accade nello sport, devono essere però contestualizzati. Detto di Fognini, uno dei giocatori più attesi della vigilia Jannik Sinner è stato eliminato al secondo turno da uno dei tennisti più forti di sempre: Novak Djokovic. A testimonianza della grande qualità dell’altoatesino anche le parole del numero 1 del mondo che l’ha definito il futuro, e perchè no, il presente di questo sport. Il 19enne nativo di San Candido nell’unica partita alla portata, quella contro Albert Ramos, ha palesato tutte le sue qualità.
L’altra giovane speranza azzurra, Lorenzo Musetti, è stato eliminato all’esordio ma da Aslan Karatsev, uno dei giocatori più in forma di questo periodo. Il russo, a differenza di quanto accaduto nella partita contro Stefanos Tsitsipas, è riuscito a rimanere concentrato e solido per tutto il match, affidandosi ai suoi devastanti colpi da fondo campo. Una sconfitta che può fare bene al toscano nel suo percorso di crescita. La vera delusione, spiace dirlo, è stato Matteo Berrettini apparso appesantito a livello di tono muscolare, situazione aggravata dallo scarso feeling con la terra rossa del Principato, il romano ha pagato dazio di fronte a un solidissimo Alejandro Davidovich Fokina. Purtroppo i postumi dell’ultimo infortunio potrebbero aver inciso in maniera determinante sulla sua prestazione.
Lorenzo Sonego ha proseguito sulla scia di quanto fatto vedere nell’ATP di Cagliari vincendo contro Marton Fucsovics e alzando bandiera bianca, non senza lottare, contro Alexander Zverev. Salvatore Caruso, nonostante qualche patema d’animo di troppo contro Lucas Catarina, è riuscito a vincere il suo secondo match in un Masters1000 in carriera prima di arrendersi ad Andrey Rublev, attenzione al russo per il successo finale.
Stefano Travaglia e Thomas Fabbiano si sono arresi al cospetto di avversari di ottima caratura come Pablo Carreno Busta e Hubert Hurkacz mentre Marco Cecchinato è uscito sconfitto dalla sfida contro David Goffin. Per gli ultimi tre azzurri citati la missione poteva ritenersi compiuta con l’approdo al main draw e contro giocatori di questo livello una sconfitta, per quanto dolorosa, può essere accettata.
Un quadro della situazione dal quale si evince chiaramente che, nonostante sia rimasto in corsa il solo Fognini, gli azzurri, fatta salva l’eccezione di Berrettini, avrebbero potuto fare poco di più. Ora tutta la responsabilità passa sulle larghe spalle del tennista di Arma di Taggia che già da oggi sarà chiamato a mettere in campo il suo miglior tennis. Il tabellone è favorevole al numero 18 del mondo che, in caso di successo contro Krajinovic troverà il vincente della sfida tra Pablo Carrena Busta e Casper Ruud. La situazione si complicherebbe, come è giusto che sia, in vista della semifinale dove potrebbe palesarsi il grande favorito Rafael Nadal.
Il nostro tennis non esce ridimensionato da questo Masters1000 di Montecarlo, al netto di un qualche exploit che ci si poteva augurare ma che avrebbe rappresentato un’eccezione. I tennisti azzurri si sono espressi al massimo delle proprie possibilità e chi per un motivo, chi per un altro, non sono andati oltre il secondo turno. Ora toccherà al campione in carica riuscire a trasformare questo bilancio da “non negativo” in “positivo”.
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