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Ciclismo
Fabio Aru non sarà al Giro d’Italia. “La forma migliora. Sono felice, assaporo ogni momento”
Due ventiduesimi posti parziali: uno nella terza tappa del Tour de la Provece ed uno nella terza frazione del Giro dei Paesi Baschi. Sono questi i migliori risultati stagionali (a cui si aggiunge la 18ma piazza nella classifica generale del Tour de la Provence) di Fabio Aru da quando ha iniziato la nuova avventura con la maglia della Qhubeka-Assos, dopo aver terminato la breve parentesi invernale nel ciclocross. Poco, troppo poco per un corridore che ha vinto una Vuelta di Spagna, anche se ormai sei anni fa, ed è salito per due volte sul podio al Giro d’Italia. Abbastanza, però, per ritrovare la felicità interiore. E’ quanto ha rivelato il Cavaliere dei Quattro Mori in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della propria squadra: “Mi sono goduto a fondo ogni singola gara che ho fatto dall’inizio della stagione e so che sto ancora costruendo la mia forma, perché negli ultimi due anni ho avuto una serie di problemi. Ogni singola gara che ho fatto da febbraio, incluso il ciclocross, ha l’obiettivo di riportarmi a quel buon livello. Non sono ancora al 100% ma sto ancora progredendo e per questo sono davvero felice“.
Fabio Aru, all’alba dei 31 anni (li compirà il prossimo 3 luglio), ha dunque quanto meno ritrovato la serenità dopo il triennio da dimenticare con la UAE Emirates. Il sardo è convinto di avere bisogno ancora di diverso tempo per raggiungere un buon livello ed ha spiegato il motivo: “Nel 2019 ho subito un intervento chirurgico che mi ha costretto a fermarmi per tre mesi, poi sono tornato per alcune gare e mi sono fermato dopo 10 giorni della Vuelta di Spagna. L’anno scorso ho fatto il Giro di Colombia e alcune gare ad agosto, ma poi mi sono fermato di nuovo dopo una settimana di Tour e ho fatto poco più di 20 giorni di gara; per un professionista non è molto e quindi sto ancora costruendo la mia condizione“.
Il nativo di San Gavino Monreale è determinato a proseguire sulla strada intrapresa. Nessun obiettivo o traguardo da raggiungere. Nessuna pressione per agguantare un risultato a tutti i costi: “Per quanto riguarda i miei prossimi obiettivi: beh, sono davvero contento della nostra strategia perché la stiamo prendendo gara per gara, valutando come sto progredendo e sentendomi, e poi stabilendo insieme gli obiettivi. Il principale deve essere di tornare al 100% e ad un buon livello di corsa. Nei Paesi Baschi, ad esempio, avevo 20 corridori top riders davanti a me, ma so che sto ancora progredendo e per questo sono felice; il corpo sta migliorando gara dopo gara e per questo sto sorridendo e godendomi ogni momento“.
Di sicuro il corridore italiano è assolutamente soddisfatto della nuova squadra: “Qhubeka ASSOS non è solo una squadra, ma una famiglia, ogni singola persona qui lavora l’una per l’altra, così come per la Qhubeka Charity ed i nostri partner. Ad esempio, vedere la maglia dei tifosi della Qhubeka rilasciata di recente evidenzia ancora una volta qual è il nostro scopo e quindi voglio dare il meglio per la mia squadra ed i compagni“.
Quel che è certo è che non vedremo Fabio Aru al prossimo Giro d’Italia, come ha annunciato egli stesso: “Quest’anno non era nei miei programmi, quindi non vedo l’ora di assistere a questa bellissima gara e fare il tifo per i miei compagni di squadra. Le mie prossime gare saranno Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi“. Il sardo ripartirà dunque dalle classiche delle Ardenne. Senza obiettivi, ma con il cuore colmo di gioia.
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