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ATP Belgrado 2021, Matteo Berrettini: “Con Karatsev sarà un match molto duro. I miei addominali sono a posto”
Finale raggiunta per Matteo Berrettini a Belgrado, al termine di un match dall’andamento un po’ strano con il giapponese Taro Daniel, sconfitto per 6-1 6-7(4) 6-0. Il romano tornerà a giocare un ultimo atto a quasi due anni di distanza dall’ultima volta, quando ci riuscì a Stoccarda e sconfisse il canadese Felix Auger-Aliassime. Sfiderà il russo Aslan Karatsev, vittorioso dopo oltre tre ore contro Novak Djokovic.
Queste le parole del romano a fine match: “Ho giocato un’altra finale anche se era diversa, quella dell’ATP Cup. Però è vero che non ho giocato molti tornei. Negli ultimi tempi non sono stato al 100% mentalmente e fisicamente, perciò sono davvero contento di essere qui“.
Su Karatsev: “Lui è veramente bravo, quello che sta facendo è incredibile. Ha battuto Novak oggi, e lo rispetto molto. Sarà una grande finale, sarà un match molto duro. Sono pronto. Cercherò di fare del mio meglio“.
Sul problema fisico: “I miei addominali sono a posto. Oggi sono stato in grado di giocare tre set al freddo, quindi non le migliori condizioni. Non è andata per nulla male. Sono felice per quello che ho fatto, ho lavorato duro col mio team“.
https://www.oasport.it/2021/04/live-berrettini-karatsev-finale-atp-belgrado-in-diretta-bordate-in-arrivo-tra-il-romano-e-il-russo/
Sul match: “Sapevo che sarebbe stato difficile perché con Daniel ci avevo già perso. Aveva perso nelle quali, ma ha perso da Mager che poi ha fatto quarti di finale e ha perso da Karatsev. E’ un buon giocatore e merita di essere in semifinale“.
E rispondendo ai media italiani: “Che il mio servizio sia tra le chiavi del mio gioco è abbastanza chiaro. Cerco di far male anche con la seconda. Taro ha risposto molto bene su quella. Quando inizio a fare male, a servire in maniera tale che il secondo colpo sia aggressivo, va bene. Fisicamente mi sento pronto e recuperato, quel che manca è l’abitudine a stare nel match, sfruttare le occasioni, penso alla palla del doppio break nel secondo set“.
E poi: “Il mio coach mi ha detto che non dovevo rimproverarmi nulla per il finale di set, semmai posso recriminare per la palla del doppio break, ma se mi metto a recriminare per tutto non ne esco più. Dovevo continuare a fare quel che stavo facendo nel terzo. Qui il Centrale non è lento, ma dipende dalle condizioni in cui giochi. Ieri la palla saltava di più. La cosa buona è che mi adatto velocemente. So che Madrid è in altura, ci andrò presto e avrò tempo per abituarmi. La differenza la fa il come ti adatti mentalmente”.
Foto: LaPresse