Artistica
Ginnastica, Europei 2021: le pagelle dell’Italia. Vanessa Ferrari ubriacante, Maggio rampante, Villa e D’Amato di cuore
L’Italia femminile si è distinta agli Europei 2021 di ginnastica artistica, conquistando la medaglia di bronzo con Vanessa Ferrari al corpo libero e l’accesso a ben cinque Finali di Specialità (eguagliato lo storico record del 2002): Martina Maggio quarta al quadrato e quinta alla trave, Giorgia Villa e Alice D’Amato rispettivamente quarta e quinta alle parallele asimmetriche).
Il pass olimpico aggiuntivo (non nominale) è mancato per appena tre decimi, ma la nostra Nazionale torna a casa da Basilea con un bilancio positivo, anche perché l’ultimo periodo è stato caratterizzato da positività al Covid-19, quarantene e allenamenti non ottimali. Di seguito le pagelle delle azzurre scese in pedana in terra svizzera durante la rassegna continentale.
PAGELLE ITALIA FEMMINILE EUROPEI GINNASTICA ARTISTICA 2021
VANESSA FERRARI: 10. Siamo al cospetto di una perla rara dello sport italiano, capace ancora di regalare certe magie in una disciplina così usurante e dove le atlete in attività sopra i 24-25 anni sono delle mosche bianche. L’amore per la Polvere di Magnesio è viscerale, la dedizione nei confronti della sacra arte è commovente, l’impegno e la caparbietà sono decisamente al di fuori del comune. Chiunque avrebbe mollato dopo la rottura di un tendine e dopo aver scoperto di avere la tiroidite di Hashimoto, dopo una serie di infortuni e problemi di varia natura fisica. La bresciana, invece, ci ha sempre cresciuto e lo ha fatto anche dopo aver passato una decina di giorni a letto per il Covid-19 (non più tardi di un mese fa), recuperando una condizione di forma parziale in pochi allenamenti e presentandosi agli Europei con la convinzione di poter conquistare una medaglia.
Detto, fatto. Bronzo al corpo libero. A 30 anni c’è ancora questa infinita ragazzina sul podio continentale, a sette stagioni di distanza dall’ultima volta (fu oro a Sòfia 2014): otto medaglie agli Europei (di cui quattro l’oro), di cui cinque al quadrato. Sono passati 15 anni dall’apoteosi mondiale di Aarhus e da quando trascinò l’Italia alla vittoria nella prova a squadra degli Europei, eppure sembra cambiato poco o nulla: lei c’è sempre indipendentemente da quello che accade fuori da palestre e palazzetti. Resta il rammarico per le difficoltà avute in fase di preparazione, senza le quali si sarebbe presentata in condizioni migliori. Gli errori nell’esercizio di finale sono anche da imputare a questo, sbavature che le hanno impedito di battagliare per un colore più pregiato della medaglia. E non dimentichiamoci che si è rimessa in gioco nel concorso generale, riprendendo tutti i quattro attrezzi per aprirsi una via in più di partecipazione alle Olimpiadi. Come il vino, più invecchia e più è buono. Ubriacante.
MARTINA MAGGIO: 8,5. Sesta nel concorso generale individuale, quarta al corpo libero, quinta alla trave. Sono stati Europei davvero eccellenti per la brianzola, che ha confermato in campo internazionale le sue doti più ammirate: grinta, leggiadria, solidità e concretezza. La 19enne non ha potuto festeggiare la conquista del pass olimpico (non nominale) per appena tre decimi di distacco da Larisa Iordache, ma si è qualificata a due Finali di Specialità e ha disputato un all-around di spessore. L’azzurra, tornata in campo continentale a distanza di quatto anni dalla prima e unica volta, si è mostrata in una versione deluxe e merita di essere seriamente presa in considerazione per la convocazione alle Olimpiadi.
Abbiamo anche sperato in una medaglia storica nel concorso generale, ma le ragazze salite sul podio non hanno sbagliato nulla. La britannica Jessica Gadirova si è presa il bronzo con 55.100, dunque non ci sono rammarichi per la caduta di Martina alle parallele (errore ampiamente giustificabile, senza il quale sarebbe probabilmente arrivata quarta). La nostra portacolori ha gareggiato con grandissima personalità e il fatto che abbia eseguito nove esercizi puliti su dieci portati in gara certifica il suo rinnovato pedigree al di fuori dei confini nazionali. Da riserva ai Mondiali 2019, quando l’Italia conquistò il bronzo nella gara a squadre, a seria pretendente per un posto nel quartetto che volerà a Tokyo.
GIORGIA VILLA: 7,5. Si ferma a un decimo dalla medaglia alle parallele asimmetriche, con un esercizio ben eseguito da 5.7 di D Score. Le difficoltà sono inferiori di circa tre decimi rispetto al suo massimale, ma purtroppo la febbre alta avuta per un paio di giorni dopo la vaccinazione e dei conseguenti problemi alla schiena l’hanno costretta a rivedere alcuni passaggi. La marcia di avvicinamento è stata chiaramente complicata, eppure si è qualificata alla finale di specialità sugli staggi e ha ottenuto un buon quarto posto, a un’inezia dalla britannica Amelie Morgan.
La bergamasca avrebbe meritato quel podio per gli sforzi profusi, ma evidentemente è un po’ sfortunata con gli Europei, visto che due anni fa si presentò con un fastidio al piede e gareggiò con la febbre. La 18enne è chiaramente in ripresa, ora si deve lavorare per le Olimpiadi. Peccato per la caduta alla trave in qualifica, perché se la Fata riuscisse a eseguire in maniera pulita la sua prova allora potrebbe anche puntare alla medaglia in determinati contesti (ieri non avrebbe sfigurato nell’atto conclusivo). Avrà tempo e modo di prendersi le sue soddisfazioni.
ALICE D’AMATO: 7. La genovese non era al meglio della forma fisica, ma ha stretto forte i denti per essere protagonista. Ha commesso qualche errore di troppo durante le qualificazioni all-around, ma è riuscita a staccare il biglietto per la finale sulle amate parallele asimmetriche. Durante l’atto conclusivo ha cercato di tirare fuori un esercizio di rilievo, partendo da un ottimo 5.9 di D Score.
Il passo in uscita le è costato qualche decimo, che le ha impedito di fare meglio del quinto posto. Non è riuscita a confermare il bronzo di due anni fa, ma l’ultimo mese molto difficile l’ha sicuramente segnata e deve ancora ritrovare la forma dei giorni migliori. Ora testa bassa, la preparazione per le Olimpiadi entra nel vivo e la 18enne rappresenta una carta di spessore per l’Italia.
Photo LiveMedia/Filippo Tomasi