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Internazionali d’Italia 2021, Jannik Sinner e la mentalità vincente: brucia la sconfitta contro Nadal, ma ci sono basi solide

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Sono entrato in campo fiducioso, sto migliorando e sento di avere più armi in ogni torneo che gioco. Questa è una lezione dura da accettare, ma la accetterò perché so che devo migliorare. Con Riccardo (Piatti, ndr), uscendo dal campo, ci siamo detti che potevo e dovevo fare meglio. Ma sappiamo che il lavoro che abbiamo davanti è ancora molto. Sicuramente non dormirò bene per qualche notte, e per capire questa partita dovrò rivederla un po’ di volte. Credo di poter vincere contro chiunque, anche sulla terra. Quello che voglio è trarre il meglio delle mie qualità, di persona e di giocatore. Quando entro in campo entro per vincere, non per giocarla e basta, anche contro Nadal. Gli voglio far vedere che sono pronto, anche se non sono certo al cento per cento del mio potenziale. Domani ci alleneremo di nuovo e vedremo come andrà il prossimo torneo: giocherò a Lione e poi al Roland Garros”.

Con queste parole Jannik Sinner ha espresso il proprio pensiero dopo la sconfitta nel 2° turno degli Internazionali d’Italia 2021 a Roma. L’azzurrino si è inchinato al nove volte vincitore del torneo di Roma Rafael Nadal. Con lo score di 7-5 6-4, l’iberico ha fatto vedere che ancora c’è una differenza tra lui e il giovane altoatesino, specialmente nella varietà dei colpi e nella lettura dei momenti del match. Avere a disposizione un bagaglio tecnico più completo è sicuramente un vantaggio e Nadal l’ha sfruttato al cospetto di un Sinner che da fondo l’ha messo in difficoltà.

Non è un caso che Jannik sia stato più volte avanti di un break nel corso del match, ma l’apporto deficitario del servizio (cinque occasioni in cui si è perso il turno in battuta) è stato tra i fattori che non gli hanno permesso di realizzare questa impresa. Ci rifletterà il classe 2001 che ha dalla sua il tempo e la voglia di apprendere e di imparare da ogni partita. Va considerato un giocatore in costruzione l’azzurrino e il suo bruciare le tappe non deve portare a sfalsare quelli che sono ancora i sui limiti attuali.

E’ proprio questa mentalità che probabilmente lo porterà a scalare la classifica. Del resto, ricordando dove fosse a Roma 2020 (n.81 del mondo) e dove è ora neanche un anno dopo (n.18 del mondo), si può comprendere che percorso stia seguendo. Servirà pazienza, ma l’insoddisfazione di una sconfitta è frutto dell’ambizione e della voglia di arrivare. La partita di ieri è solo una tappa di transito.

Foto: LaPresse

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