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Nuoto: Benedetta Pilato, Margherita Panziera e Simona Quadarella. Le sorelle d’oro che ora lanciano la sfida olimpica

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Benedetta Pilato, Margherita Panziera e Simona Quadarella. Sono loro le nostre sorelle d’oro nell’ultima giornata degli Europei 2021 di nuoto in corsia a Budapest (Ungheria). In un’ultima giornata nella quale l’Italia ha completato un percorso ricco di soddisfazioni e di medaglie (27, di cui 5 ori, 9 argenti e 13 bronzi) le atlete citate hanno dato un contributo importante, che può rilanciare le loro ambizioni anche in chiave olimpica.

Partendo da Pilato, è chiaro che il suo oro nei 50 rana non fosse una sorpresa e il record del mondo stabilito ieri aveva lasciato intendere che il primato era suo. L’essersi espressa sugli stessi livelli in Finale (appena 5 centesimi più lenta) è la conferma che ci troviamo al cospetto di una ragazza con una testa da nuotatrice speciale e con margini di miglioramenti importanti.

E’ vero, la sua specialità principale a Tokyo non ci sarà e anche per questo la sua preparazione si è spostata sui 100 metri. Ora come ora, in questa specialità, fa più fatica a esprimersi o, per meglio dire, le due vasche non le riescono con la stessa naturalezza. Tuttavia, un crono da 1’06″00 già è stata in grado di nuotarlo, in un ciclo di allenamenti incompleto che vorrà proiettarla ai Giochi da protagonista. Medaglia? Chi può dirlo, perché per lei nulla davvero potrebbe essere precluso.

Venendo a Quadarella, la romana veniva da un periodo particolarmente complicato: il lockdown, la positività al Covid e lo stop forzato. Ci ha messo un po’ a ritrovarsi, ma a Budapest Simone ha rimesso insieme i pezzi del puzzle, regalandosi la seconda tripletta d’oro (400, 800 e 1500 sl) che si era già realizzata a Glasgow. Il guanto di sfida a Katie Ledecky e alle altre è lanciata, ma la sensazione è che dal punto di vista della mentalità l’azzurra abbia ritrovato quel feeling e, forte di questi risultati, avrà ulteriore benzina nel proprio motore.

E poi Panziera e il suo bis d’oro nei 200 dorso. In Europa l’azzurra domina e nessuno può insidiarla. In una competizione non preparata, il 2’06″0 è crono considerevole. Sfortuna per la veneta, la specialità delle quattro vasche pullula di talenti e i primi nomi che vengono in mente sono quella dell’americana Regan Smith (primatista del mondo) o dell’australiana Kaylee McKeown che potrebbero precludere la porta a tutte. Tuttavia, l’azzurra dovesse continuare a migliorare e toccare i confini del 2’04” allora potrebbe davvero far sognare.

Foto: LaPresse

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