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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Mauro Vegni: “C’erano le condizioni per fare tutte le salite, ma c’erano anche le condizioni per non farle”

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La frazione regina del Giro d’Italia, l’odierna Sacile-Cortina d’Ampezzo, ha visto il suo tracciato venire modificato pochi minuti fa. I corridori, infatti, non dovranno più scalare Passo Fedaia e Passo Pordoi come era in programma inizialmente. Il nuovo percorso, che misura circa sessanta chilometri in meno rispetto al vecchio, prevede solamente le ascese di La Crosetta e del Passo Giau. La frazione non è comunque diventata semplice, ma, chiaramente, il disegno originale era un’altra cosa.

La decisione presa da RCS, ad ogni modo, è sicuramente destinata a far discutere.
Le condizioni per percorrere la tappa nella sua interezza c’erano e anche diversi corridori erano disposti ad affrontare Fedaia e Pordoi. Non si capisce, dunque, quali siano le reali motivazioni dietro a questa scelta dell’organizzazione.

Questa la giustificazione che ha dato Mauro Vegni ai microfoni Rai: “Sul percorso ci sono dei fiocchi di neve misti ad acqua e abbiamo pensato che sarebbe stato meglio fare una tappa più corta, ma intensa, piuttosto che una non troppo bella. Quella odierna è una situazione diversa da quella di Morbegno, dove il problema era solo la lunghezza della frazione. Qualche rischio dobbiamo comunque prendercelo, ma prima ne avevamo molti di più, soprattutto per via delle discese. Pensiamo di aver tutelato i corridori e la gara. Alcune squadre avrebbero gradito disputare la tappa completa, ma sulla strada ci sono anche altri e se cominciano a fare cose non belle non facciamo una gran figura. Abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni per effettuare tutte le salite, ma che ci fossero anche le condizioni per non farle“.

Foto: Lapresse

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