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Giro d’Italia 2021, il ritiro di Giulio Ciccone fa male. Ma l’Italia ha trovato un buon corridore da corse a tappe

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Giulio Ciccone, stamattina, si è visto costretto ad alzare bandiera bianca e a lasciare il Giro d’Italia 2021. Una vera disdetta per il corridore abruzzese, il quale stava sfornando delle prestazioni eccellenti. Lo scalatore della Trek-Segafredo, infatti, in queste due settimane è sempre andato molto forte in salita e sembrava poter realmente aspirare a chiudere la Corsa Rosa tra i primi cinque della classifica generale.

Al di là dei rimpianti, però, Ciccone può guardare il bicchiere mezzo pieno. Che avesse delle ottime qualità in salita lo sapevamo, ma prima di questo Giro avevamo diversi dubbi sulla sua continuità di rendimento. L’abruzzese, invece, ha dimostrato di essere capace di esprimersi su alti livelli per due settimane consecutive e stante quanto si è visto sullo Zoncolan e sul Giau, non ci sono elementi per pensare che sarebbe calato negli ultimi dì del Giro.

L’unico vero passo falso di Ciccone lo abbiamo visto nella frazione di Montalcino, ove si è difeso bene sugli sterrati, ma è andato in crisi nel finale. Quel giorno, nell’arco di pochi chilometri, Ciccone ha lasciato sul piatto oltre un minuto e mezzo nei confronti di Bernal. Probabilmente, gli sforzi particolarmente lunghi e intensi sono il suo punto debole e ha sofferto il fatto che il gruppo sia andato a tutta per oltre cinquanta chilometri.

Ad ogni modo, nelle frazioni successive Ciccone si è completamente ripreso e ha dimostrato che quella è stata solamente una crisi passeggera. L’alfiere della Trek-Segafredo, ora, ha in programma di fare anche la Vuelta. Peraltro, la corsa a tappe spagnola presenta tracciati e salite ancor più adatti a Giulio rispetto a quelli del Giro. L’abruzzese, dunque, dovrà aspettare solo pochi mesi per provare a riscattarsi dopo che la brutta caduta di ieri gli ha negato la possibilità di conquistare un risultato eccellente.

Foto: Lapresse

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