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Europei calcio 2021, l’Italia stravince con la Turchia grazie all’enorme fiducia nelle proprie qualità

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Miglior debutto non poteva esserci per l’Italia di Roberto Mancini a questo Europeo di calcio. Gli azzurri hanno confermato il pronostico e hanno strapazzato la Turchia per 3-0, mettendo subito in cascina tre punti importanti per portarsi in vetta al girone A in attesa del match tra Svizzera e Galles. Più dei tre gol fatti e dei punti conquistati, a fare più impressione è la maturità con cui la squadra ha affrontato l’impegno, attendendo pazientemente il momento giusto in cui la partita si sarebbe sbloccata.

Perché, a dispetto delle attese di squadra capace di tutto, i turchi hanno deciso di lasciare il pallino del gioco alla nostra Nazionale. Senol Gunes ha preferito utilizzare il suo 4-2-3-1 con compiti prettamente di copertura, giocando quasi esclusivamente dietro la linea della palla; in molti tratti del primo tempo si è visto addirittura un 5-4-1 molto compatto, con i tre trequartisti che si abbassavano e uno tra Ozan Tufan e Karaman che spesso arretrava sulla linea dei difensori. Unico obiettivo degli Ay-Yıldızlılar il creare estrema densità per ostacolare il fraseggio azzurro coprendo gli spazi tra i reparti e gli half spaces fra terzini e centrali.

Dopo aver subito impensierito la difesa turca nei primi minuti, l’Italia è andata a sbattere sul muro turco non trovando i soliti spazi tra le linee in cui agire, ma non si è lasciata scoraggiare continuando a macinare gioco con il palleggio: fra le occasioni create nei primi 45 minuti, il manifesto della filosofia azzurra è l’occasione capitata tra i piedi di Lorenzo Insigne, poi sprecata dal numero 10.

Alcune scelte di Mancini suggeriscono come però si aspettasse una partita da interpretare in questo modo: in primis, puntare su Domenico Berardi sull’out offensivo destro in luogo di Federico Chiesa ha consegnato agli azzurri un giocatore più abile nello stretto, mentre a sinistra Spinazzola ha dato sfogo alla sua possente falcata sfruttando gli spazi che gli concedevano i tagli interni senza palla di Insigne. Non è un caso che alcuni dei maggiori pericoli per la Turchia arrivano proprio da loro, con il terzino della Roma (migliore in campo per la UEFA) che aveva guadagnato anche un rigore chiaro come il sole. Gli azzurri però non si sono innervositi e hanno continuato a seguire il piano partita, dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0 ma con l’inerzia completamente dalla loro parte.

E proseguire con la stessa tesi di gioco ha portato subito dividendi all’inizio della seconda frazione. Sull’azione del primo gol è fondamentale l’hockey pass di Locatelli, che appena passa la metà campo alza la testa e serve Barella, dimenticato proprio nello spazio tra difensori e centrocampisti che l’Italia non aveva trovato prima. Con la difesa turca schierata male, con tre giocatori flottati verso il centro, il numero 18 stoppa il pallone e vede subito il taglio di Berardi, servendolo e propiziando così l’autorete di Demiral.

Da lì la partita diventa in discesa per gli azzurri: la squadra di Gunes non può certo difendere una sconfitta e deve scoprire degli spazi. La rete di Immobile è frutto del necessario cambio di atteggiamento avversario, con il pressing di Calhanoglu eluso da Barella che poi si materializza sul limite dell’area turco sul ribaltamento di nuovo nel mezzo spazio, servendo Berardi che mette una palla invitantissima per Spinazzola. Il terzo gol è invece frutto del pressing italiano, nemmeno troppo forsennato, che ha evidenziato le non eccelse qualità del pacchetto arretrato avversario quando si tratta di palleggiare.

In tutto questo, bene anche nel concedere davvero poco spazio alle ripartenze turche. Gli unici veri pericoli arrivano su una punizione sbagliata sulla trequarti avversaria poco prima dell’1-0, con Spinazzola bravo a coprire Under, e nell’unica azione ragionata della Turchia arrivata ad un minuto dal triplice fischio stoppata da Chiellini. Il 3-0 del 90’ è il risultato di una gara interpretata ottimamente dai ragazzi di Roberto Mancini, che hanno continuato a credere nel percorso e nel gioco che ha dato entusiasmo al gruppo e ad una Nazione intera. Una fiducia incrollabile nelle proprie qualità che ha portato al ventottesimo risultato utile consecutivo e che dà speranza per le prossime partite.

Foto: LaPresse

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