Ciclismo
Tour de France 2021: tutte le montagne e le vette storiche. Dal Col de la Colombière passando per il Ventoux, sino al Tourmalet
Siamo ormai giunti a poche ore di distanza dal via della 108esima edizione del Tour de France, che prenderà il via sabato 26 giugno da Brest, per poi terminare, dopo ventuno tappe, domenica 18 luglio a Parigi. La Grande Boucle di quest’anno presenta una prima settimana abbastanza tranquilla per gli scalatori del gruppo, per poi iniziare a fare sul serio dall’ottava tappa con il Col de la Colombière. In totale, da qui in avanti, saranno presenti sette tappe di alta e media montagna con tante altre storiche ascese, tra cui la doppia scalata al Mont Ventoux, il Col de Peyresourde, Col du Portet, per poi culminare con il Tourmalet.
Ottava tappa, sabato 3 luglio: Oyonnax-Le Grand Bornand, 150,8 km
Passati i primi due GPM di terza e quarta categoria del giorno, si inizierà a fare sul serio con un tris di prima categoria che avrà inizio con la Côte de Mont-Saxonnex di 5,7 chilometri all’8,3%, seguito dal Col de Romme (8,8 chilometri all’8,9%), e dal fatidico Col de la Colombière. Introdotto nell’edizione del 1960 del Tour de France, la sua sarà la 23esima apparizione nella storia della Grande Boucle. La Colombière misura 7,5 chilometri all’8,5%. Una lunga discesa di 10 chilometri porterà al rettilineo conclusivo, e più ci si avvicina all’arrivo, più diventa davvero tecnica.
Nona tappa, domenica 4 luglio: Cluses-Tignes, 144,9 km
Si parterrà subito in salita verso il GPM di seconda categoria della Côte de Domancy (2,5 km al 9,4%), dove nel 1980 Bernard Hinault si laureò campione del mondo. Dopo lo scollinamento si incontrerà il traguardo volante di Praz-sur-Arly al chilometro 32,7, che darà inizio a quattro ascese che rimarranno nelle gambe di molti. La prima è il prima categoria del Col de Saisies (9,4 km al 6,2%). Una lunga discesa condurrà a Beaufort, che sarà la rampa di lancio verso l’hors categorie del Col du Pre con i suoi 12,6 chilometri interminabili al 7,7%.
Dopo lo scollinamento si tornerà subito a salire verso il GPM di seconda categoria della Cormet de Roseland con i suoi 5,7 chilometri al 6,5%. Picchiata verso Bour Saint Maurice Las Arcs, e rapida risalita verso il prima categoria della Montée de Tignes, di ben 21 chilometri con una pendenza media del 5,6%. Questa è la stessa ascesa che nel 2019 venne cancellata a causa di diverse frane provocate dal brutto tempo. Il tutto al termine della tappa che portò Egan Bernal in maglia gialla. Il finale è su un breve rettilineo.
Undicesima tappa, mercoledì 7 luglio: Sorgues-Malaucene, 198,9 km
Dopo due GPM di quarta categoria si inizierà a salire verso il prima categoria del Col de la Liguière (9,3 km al 6,7%), e successivamente alla doppia scalata, su due versanti diversi, del leggendario Mont Ventoux. Il ‘Monte Calvo’ ritorna sul percorso del Tour per la prima volta dal 2016, quando un temibile vento costrinse l’organizzazione a ridurre la distanza da percorrere. Nella stessa occasione è ‘nata’ la storica scena della collisione tra Chris Froome e una moto, con il britannico costretto ad affrontare un tratto in salita totalmente a piedi.
Il primo passaggio sul Mont Ventoux è segnalato come GPM di prima categoria di 22 chilometri al 5,1%. Il secondo invece, è d’hors categorie con i suoi 15,7 chilometri ma con una pendenza media dell’8,8%. Da brividi. Il traguardo è posto alla fine di una discesa di ben 22 chilometri davvero tecnica e dove si toccheranno delle folli velocità.
Quindicesima tappa, domenica 11 luglio: Ceret-Andorre La Vieille, 191,3 km
La prima tappa pirenaica con arrivo nel piccolo principato di Andorra. Passato il traguardo volante di Olette al chilometro 66,9, si salirà vertiginosamente verso il GPM di prima categoria della Montée de Mont-Louis di 8,4 chilometri al 5,7%. Dopo una lunga discesa ci si avvicinerà al confine di stato dal seconda categoria del Col du Puymorens (5,8 km al 4,7%) e il prima categoria del Port d’Envalira con i suoi 10,7 chilometri al 5,9% che rimarranno nelle gambe di molti.
In quel di Andorra è presente il GPM di prima categoria del Col de Beixalis con i suoi 6,4 chilometri all’8,5%. Una salita già affrontata alla Vuelta a España, la cui ultima volta è stata nel 2018, quando il Beixalis è stato protagonista assoluto con una doppia ascesa nella penultima tappa, che ha portato Simon Yates alla vittoria finale. Una lunghissima discesa condurrà al traguardo.
Sedicesima tappa, martedì 13 luglio: Pas de la Case-Saint Gaudens, 169 km
Si partirà subito in discesa dal principato di Andora verso la Francia, per ben 35 chilometri, prima di affrontare il GPM di prima categoria del Col de Port con i suoi 11,4 chilometri al 5,1%. Si scenderà dunque verso il traguardo volante di Vic d’Oust al chilometro 84,7, da cui partirà il GPM di prima categoria del Col de la Core con i suoi 13,1 chilometri al 6,6%. Il finale è meno insidioso, ma in ogni caso qualcuno potrebbe tentare un colpo di mano tra il GPM di seconda categoria del Col de Portet-d’Aspet (5,4 km al 7,1%) e la Côte d’Aspret-Sarrat. Finale pianeggiante.
Diciassettesima tappa, mercoledì 14 luglio: Muret-Saint Lary Soulan, 178,4 km
Il giorno della Presa della Bastiglia. Questa sarà la penultima chance per tentare il colpaccio in salita. Dopo ben 113 chilometri di pianura, dal traguardo volante di Bagneres-de-Luchon si comincerà a salire vero un trittico di ascese da far paura. Il primo è il GPM di prima categoria del leggendario Col de Peyresourde con i suoi 13,2 chilometri al 7%. Qui, lo scorso anno, Tadej Pogacar è riuscito a recuperare parte del terreno perso nella famigerata tappa dei ventagli. Arrivati a Loudenville farà subito seguito un’altra ascesa di prima categoria, il Col de Val Louron-Azet di 7,4 chilometri all’8,3%. Al termine della discesa su Saint-Lary-Soulan si scalerà la mitica ascesa d’hors categorie del Col du Portet lungo 16 chilometri all’8,7%.
Diciottesima tappa, giovedì 15 luglio: Pau-Luz Ardiden, 129,7 km
Dopo una partenza soft con i due GPM di quarta categoria, si inizierà a salire prima dolcemente e poi in maniera decisa, verso i 17 chilometri al 7,3% del GPM d’hors categorie dello storico Col du Tourmalet, che farà delle differenze davvero importanti. Questa ascesa è una vera e propria icona dei Pirenei e tra le salite più amate dagli scalatori del gruppo. Inoltre questa sarà la sua 85esima apparizione. Ma non è finita qui, perchè al termine dei 18 chilometri di discesa si tornerà a salire verso un altro hors categorie, Luz Ardiden, con i suoi 13,3 chilometri al 7,4%. Il Tour torna a Luz-Ardiden per la prima volta a distanza di dieci anni.
Foto: Lapresse