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Ciclismo

Tour de France 2021: le dichiarazioni di Geraint Thomas, Wout Van Aert e Chris Froome

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Oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Tour de France 2021. Sono tanti i ciclisti che hanno parlato in vista della partenza della Grand Boucle. Andiamo a vedere quelle di alcune dei protagonisti più attesi:

Geraint Thomas: “Nel Team ci sono quatto corridori che possono giocarsela ed è fantastico. Abbiamo più carte da giocarci. Allo stesso tempo però non possiamo esagerare e provare a proteggere quattro corridori. Sarebbe impossibile e soprattutto un dispendio di energie troppo grande per gli altri quattro. Se riuscissimo a restare tutti in distanze ravvicinate, potrebbe essere una grande forza. Partire con un grande team è un ottima cosa, la comunicazione sarà la chiave. La cosa buona è che non ci sono egoismi in questo team. Questo è il motivo per cui siamo andati così bene fin qui in questa stagione”.

Wout Van Aert: “Ovvio che la maglia gialla è un pensiero che è in un angolo della mia testa, è il sogno di ogni corridore. Ovviamente è un qualcosa che ho voglia di provare. Ho visto le tappe solo online, ma andremo in ricognizione sul percorso della prima tappa. Da ciò che ho capito, sarà una tappa difficile. Le prime tappe sono per puncheur, ma anche gli uomini di classifica potranno lottare per la vittoria. Il ritmo sarà alto, ci sarà nervosismo e il tempismo sarà fondamentale. Alla fine, vincerà più forte. Normalmente, un arrivo del genere è adatto a me, speriamo che avrò ancora abbastanza energie alla fine”.

Chris Froome: “Brest è il posto in cui ho esordito al Tour nel 2008. Sono felice di tornare, ho sentito un calore speciale da parte dei francesi quest’anno e, più in generale, da quando sono tornato dopo l’incidente, l’ho sentito in tutte le corse disputate qui. Arrivo a questo Tour con un mood simile a quello del 2008. Spero possa essere un trampolino di lancio per me e mi permetta di arrivare al mio vecchio livello. Sono davvero felice di essere al via quest’anno e di potermi lasciare il percorso di recupero alle spalle. Non ho pressioni e mi concentrerò solo sull’aiutare i miei compagni. Se me l’avessero chiesto tre anni fa, non avrei fatto delle vittorie di tappa una priorità, ma ora è tutto diverso”.

 

FOTO LaPresse

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