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Wimbledon, Davide Sanguinetti: “Sinner non può giocare sempre allo stesso modo. Berrettini il più pronto”
Regalarsi un Wimbledon speciale. Davide Sanguinetti sa come farlo: il nativo di Viareggio, classe ’72, nell’edizione del 1998 si spinse fino ai quarti di finale, poi l’incrocio con il forte olandese Richard Krajicek costò la sconfitta all’azzurro. Di tempo ne è passato e per un tennista che del lavoro ha fatto una propria filosofia di vita, rivederlo nelle vesti di allenatore non è certo una sorpresa.
Attualmente coach del forte doppista neozelandese Michael Venus, Sanguinetti sta assistendo con occhi interessanti allo sviluppo di Wimbledon con il desiderio di allenare anche un singolarista. Degli argomenti d’attualità riguardanti lo sport con racchetta e pallina, l’ex giocatore italiano ha parlato nell’ultima puntata di TennisMania condotta da Dario Puppo su Sport2U (in collaborazione con OA Sport).
Sanguinetti si è principalmente concentrato sul momento vissuto dal tennis italiano al maschile: “Il nostro movimento non è mai stato così forte, manca solo una vittoria Slam che ovviamente non è poco. Berrettini è quello più pronto e con il suo gioco può fare male a tanti. Vincere un Major è difficile, ma ci può arrivare“, l’idea del tecnico italiano.
Parlare di Matteo porta, come è logico, ad approfondire alcuni aspetti riguardanti altri, ovvero Jannik Sinner e Lorenzo Musetti: “Sinner ha una grande mentalità: lavora e vuole migliorare. Deve però capire che non può giocare allo stesso modo e sono sicuro che con Piatti ci stia lavorando. L’ho visto contro Fucsovics e sinceramente sono rimasto un po’ deluso perché credevo potesse vincere. Cosa deve migliorare? Il servizio, in termini di variazioni, e deve inserire delle discese a rete fatte bene“, l’analisi dell’ex tennista del Bel Paese.
“Musetti ha un talento incredibile e gli va dato tempo. Secondo me, anche se la classifica dice qualcosa di diverso, ha lo stesso potenziale di Sinner“. Italiani forti, ma alla fine sono sempre gli stessi a comandare: “Djokovic è incredibile e sono convinto che se vincerà a Wimbledon possa puntare anche a conquistare l’oro alle Olimpiadi di Tokyo sulle ali dell’entusiasmo. Su Federer c’è poco da dire: ha 40 anni ed è ancora qui a giocare. E’ evidente che non sia abituato alla tensione del match e faccia fatica da questo punto di vista“.
VIDEO INTERVISTA DAVIDE SANGUINETTI
Foto: LaPresse