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Taekwondo, Olimpiadi Tokyo 2021: i qualificati dell’Italia. Grande passo avanti dallo ‘zero’ di Rio 2016

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Vito Dell'Aquila taekwondo - LPS/Luigi Mariani

Da zero a due. Una crescita che sembra circostanziata, ma che in realtà riguarda tutto il movimento del taekwondo italiano che si approccia alle Olimpiadi di Tokyo.

Per i colori azzurri, dopo il “buio” di Rio 2016, è quindi arrivato il momento di tornare a farsi trovare presente sulla mappa internazionale della disciplina grazie a Vito Dell’Aquila (-58 kg) e Simone Alessio (-80 kg).

Accessi questi, alla kermesse nipponica che si terrà a fine luglio, centrati in maniera diversa: uno con la costanza dei risultati, quello di un Dell’Aquila che fra il 2018 e il 2019 ha sciorinato un taekwondo preciso, continuo e redditizio, l’altro con la prontezza, quello di Alessio, magari meno “martellante” del compagno, ma in grado di “accendersi” in corrispondenza dei grandi eventi, come il Preolimpico di Sofia.

Ciò vuol dire che la scuola italiana della FITA dopo lo stop di cinque anni fa ha sfruttato l’occasione per guardarsi dentro e ripartire andando a cogliere i talenti giovani (Dell’Aquila e Alessio entrambi classe 2000) per valorizzarli e presentarli in maniera competitiva sui tatami internazionali.

Questo dev’essere un nuovo punto di partenza, un seme lanciato anche e soprattutto verso le Olimpiadi del 2024 cercando intanto, laddove possibile, di raccogliere delle medaglie dal valore pesante che potrebbero dare un’ulteriore spinta a un movimento in crescita.

La strada è tracciata, ora servono il coraggio e le idee di percorrerla.

FOTO: Luigi Mariani

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