Formula 1
F1, Kimi Räikkönen ai titoli di coda? Errori e Callum Ilott “spingono” il finnico verso il ritiro?
Kimi Räikkönen è uscito malamente dal Gran Premio d’Austria, al termine del quale è stato penalizzato per l’inspiegabile collisione con Sebastian Vettel proprio nel corso dell’ultimo giro. Il tedesco aveva sorpassato il finlandese per la platonica dodicesima piazza, ma una volta quasi completata la manovra, la ruota posteriore sinistra dell’Aston Martin ha toccato quella anteriore destra dell’Alfa Romeo, generando il contatto che ha mandato entrambe le vetture nella ghiaia.
Come detto, un incidente apparentemente senza spiegazioni, perché la monoposto del teutonico aveva ormai sorpassato quella del finnico, il quale quindi non poteva non essersi accorto della presenza dell’ex compagno di squadra in Ferrari. Invece non ha reagito in alcun modo alla sagoma dell’AMR21 alla sua destra. Forse una distrazione? Il principio di impenetrabilità dei corpi solidi ha fatto il resto, portando ambedue le auto fuori pista. Il brutto è che per Kimi si tratta del secondo contatto nell’arco del 2021 privo di una genesi logica. Era capitato anche a Portimao, dove il finlandese aveva tamponato il compagno di squadra Antonio Giovinazzi, generando un certo sgomento per il marchiano errore, proprio come accaduto ieri.
Piccoli segnali, che però se si sommano ad altri, assembrano una serie di nuvoloni neri in merito al futuro del pilota di Espoo. Lui, come al solito, non si sbilancia in merito a un rinnovo. “Voglio fare quello che mi diverte, tenermi in forma e vedere cosa mi riserverà il futuro” diceva solo poche settimane fa a motorsport.com, in pieno stile Iceman. Cionondimeno, oltre agli svarioni dei GP di Portogallo e Austria, balza agli occhi un dato eclatante, ovvero il confronto in qualifica con il già citato Giovinazzi.
Nel 2019 e nel 2020 tra i due piloti c’è stato equilibrio assoluto. Nella prima stagione di convivenza, Kimi ha battuto Antonio per 11-10, mentre l’anno passato l’italiano ha avuto la meglio per 9-8. Insomma, sostanziale pareggio. La situazione è tuttavia cambiata radicalmente in questo 2021, dove Giovinazzi al momento comanda con un eclatante 7-2. Peraltro il pugliese è stato l’unico a portare l’Alfa Romeo in Q3 (a Montecarlo) e nelle ultime tre gare ha sempre guadagnato accesso al Q2, a differenza del nordico, costantemente eliminato in Q1. Dunque, l’impressione è che Räikkönen sulla prestazione pura sia ormai in affanno. In gara conta anche l’esperienza e lui ne ha da vendere, ma come detto iniziano ad aprirsi delle piccole crepe anche sotto questo aspetto.
Vedremo cosa succederà tra Silverstone e l’Hungaroring, però a questo punto è probabile che durante la pausa estiva si apra una riflessione. Kimi a ottobre compirà 42 anni, che proprio pochi non sono e il team diretto da Frèdèric Vasseur rimane, a tutti gli effetti, un satellite della Ferrari. Il finlandese è ancora popolarissimo tra gli appassionati ed è un uomo immagine Alfa Romeo, dinamiche che giocano sicuramente in suo favore, ma al tempo stesso non bisogna dimenticare che per il 2021 FCA ha dovuto letteralmente tenere in panchina un proprio puledro, ovvero Callum Ilott, non essendo riuscita a piazzarlo in alcun team.
Il giovane britannico, 23 anni da compiere a novembre, secondo nel campionato 2020 di Formula 2, si è dovuto accontentare di un ruolo di pilota di riserva e di collaudatore, ritrovandosi esattamente nella stessa situazione vissuta proprio da Giovinazzi nel 2018. Risulta difficile pensare che Ferrari possa accettare di perdere il pilota di Cambridge senza neppure dargli una chance. Un impegno a tempo pieno con Alfa Romeo nel 2022 appare lo sbocco naturale di una carriera ancora da scoprire.
Il problema è che uno tra Räikkönen e il già citato Giovinazzi dovrebbe essere sacrificato. Kimi sicuramente è più popolare e ha un ruolo che va oltre quello sportivo, ma ha anche un’età non indifferente. Il pugliese, invece, potrebbe rappresentare un interessante punto di riferimento proprio per Ilott, anche considerando come nel 2022 si troverebbe a correre dopo tre annate piene in Formula Uno, forte quindi di una certa esperienza e di un buon bagaglio tecnico.
Ricapitolando, sul futuro del veterano finlandese cominciano a comparire alcuni puntini che tratteggiano un disegno poco rassicurante. Prestazioni in calo in questo 2021 rispetto al biennio precedente e “l’ingombrante” presenza di Ilott alle sue spalle lasciano presagire che si potrebbe essere prossimi ai titoli di coda di una carriera ventennale. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane, ma il concetto è quello di godersi Kimi finché c’è, poiché la sua presenza in Formula Uno nel 2022 è a forte rischio.
Foto: La Presse