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Boxe, Olimpiadi Tokyo 2021: le speranze di medaglia dell’Italia. Tutto sulle donne, Irma Testa la punta

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Per la boxe italiana è l’anno della prima volta, quello delle Olimpiadi di Tokyo. Il 2021 si porta dietro la più grande novità relativa al ring per quanto riguarda il nostro Paese: alle Olimpiadi, infatti, il contingente azzurro sarà rappresentato da sole donne, per la precisione quattro.

L’antefatto di ciò risiede in quanto accaduto nelle qualificazioni olimpiche, disputate in due sorte di sessioni separate tra 2020 e 2021. A Londra l’Italia maschile fu letteralmente decimata, lasciando soltanto due uomini al via dell’evento di Parigi rimesso in piedi dopo lo stop per Covid-19. Quei due, Simone Fiori e Aziz Abbes Mouhiidine, non ce l’hanno poi fatta ad andare avanti. Diverso il discorso per le donne: tutte avanti da Londra, mentre a Parigi quattro hanno saputo staccare il pass nipponico.

Di queste, la punta è senz’altro Irma Testa (57 kg, piuma), che dopo i quarti da esordiente a Rio 2016 adesso punta decisamente più in alto. Ci sono cinque anni in più, c’è la maggior esperienza e c’è soprattutto un panorama mondiale che, nel frattempo, si è accorto ancor più di lei, che gli Europei li ha vinti nel 2019. Ha fatto la storia una volta da apripista, potrebbe farlo di nuovo ora che il movimento femminile sta prendendo sempre maggiore forza. Per di più, lei ha continuato a combattere nel Preolimpico parigino e l’ha anche vinto, anche dopo la qualificazione ottenuta.

Al Ryōgoku Kokugikan combatterà anche Angela Carini, che nei 69 kg (welter) proverà a ripetere l’eccezionale prova dei Mondiali in Russia nel 2019, dove riuscì a spingersi fino alla finale. Può essere lei la seconda carta da poter giocare in termini di medaglie, anche se in questo caso le problematiche potrebbero arrivare dal sorteggio. L’ultimo atto lo raggiunse anche in quel di Alcobendas in chiave continentale: in breve, è ormai l’altra punta fissa di ogni spedizione italiana. Recentissimo il suo cimentarsi negli Europei Under 22 a Roseto degli Abruzzi: un altro successo.

Ci sono poi Giordana Sorrentino (51 kg, mosca) e Rebecca Nicoli (60 kg, leggeri) a completare la spedizione pugilistica italiana in Giappone. Per loro l’obiettivo non è in senso stretto quello del podio, ma di fare esperienza e, perché no, sfruttare eventuali corridoi favorevoli nei rispettivi tabelloni.

Una cosa, prima di ogni altra, va notate: Testa è del 1997, Carini del 1998, Nicoli del 1999 e Sorrentino del 2000. Un’età media bassissima, che permette di poter guardare con fiducia non solo a questi Giochi Olimpici, ma anche a quelli del futuro. In buona sostanza, l’Italia sa di avere delle pugili che potranno tornare ancora per tanto tempo a giocarsi le loro chance a cinque cerchi. Le medaglie contano, questo è vero, ma conta ancor più l’aver costruito qualcosa per il futuro.

Foto: Florent Lepage (Boxing Road to Tokyo)

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