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Formula 1

F1, oggi le qualifiche… per la qualifica sprint di domani! Un sistema cervellotico e di non facile comprensione

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Quest’oggi a Silverstone vedremo le qualifiche alla qualifica sprint del Gran Premio di Gran Bretagna. Sì, avete letto bene, le qualifiche per le qualifiche. Dopotutto se la sprint race (o qualifica sprint) è una mini-gara, bisognerà pur determinarne la griglia di partenza. A questo scopo si è deciso di utilizzare il format di qualifica in voga dal 2006 a oggi, ovvero quello diviso in Q1, Q2 e Q3 a eliminazione progressiva.

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Dunque nella giornata odierna assisteremo alle qualifiche come siamo abituati a vederle, dove conta il tempo sul giro secco. L’unica differenza rispetto alle abitudini è rappresentata dal fatto che sarà obbligatorio utilizzare esclusivamente pneumatici soft. Ogni pilota avrà a disposizione un massimo di 4 treni di gomme morbide, a cui se ne aggiungerà un quinto in caso di ingresso nel Q3. In altre parole, se si vorranno effettuare due time attack nel turno conclusivo, si dovrà giocoforza sparare una sola cartuccia o nel Q1 o nel Q2.

In realtà, a ben guardare, non si tratta di una situazione poi così inedita, perché dal 2003 al 2005 abbiamo vissuto una dinamica assimilabile a quella a cui assisteremo questo fine settimana. Anche in quel caso si poteva affermare che vi fossero le qualifiche alle qualifiche, perché nell’epoca della superpole si teneva una prima sessione utile esclusivamente a determinare l’ordine di partenza del turno decisivo.

Dunque, novità assoluta per domani, ma oggi in un certo senso si torna al passato. Non certo perché fino al 1995 le qualifiche erano divise su due giorni, bensì perché è già esistito un breve periodo in cui le qualifiche avevano un gradino preliminare che tutti i piloti dovevano affrontare.

Di sicuro non possiamo chiamare quelle di oggi pre-qualifiche, perché esse tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 erano tutt’altra cosa. Coinvolgevano solo i team più piccoli e servivano a eliminare una serie di vetture. Potremmo invece definirle qualifiche preliminari, allo scopo di godere di più chiarezza.

Insomma, sulla terminologia c’è da lavorare, perché la comprensione di quanto sta accadendo è fondamentale e chiamare la sessione odierna semplicemente “qualifica” quando domani ci sarà una “qualifica sprint” non è il massimo della vita per la fruizione dell’evento da parte dello spettatore medio.

Foto: La Presse

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