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Volley, la strana storia di Jiri Kovar. Il lungo addio alla Nazionale, ora le Olimpiadi grazie a Blengini

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“Utile” è l’aggettivo che meglio si sposa con Jiri Kovar, lo schiacciatore della Lube Macerata che si è conquistato un posto nei 12 che partiranno per Tokyo, completando una rimonta quasi incredibile nei confronti di un paio di compagni e colleghi di ruolo che rispondono al nome di Oleg Antonov e soprattutto Filippo Lanza, che con lui ha condiviso buona parte delle avventure internazionali delle ultime stagioni.

Quello olimpico è un torneo particolare, diverso da tutti gli altri, prima di tutto perché ad affrontarlo possono essere solo 12 giocatori e quindi gli allenatori sono chiamati a fare delle scelte, a volte anche dolorose. Blengini ha deciso di portare con sé sei attaccanti di palla alta ed è andato “all in” nelle scelte puntando su un giocatore più facile di altri da gestire (abituato com’è al ruolo di riserva di lusso) e in grado di dare l’impulso giusto alla squadra nei momenti del bisogno.

Jiri Kovar è quello che una volta veniva chiamato il “settimo uomo”, martello ricevitore eclettico, capace di dare garanzie importanti in ricezione e anche di fornire un apporto di qualità sia in attacco che in battuta. Non è un libero “nascosto” come sostengono in tanti. E’ uno schiacciatore a tutti gli effetti che ha affinato sicuramente i fondamentali di seconda linea ed ha esperienza e personalità per poter riportare entusiasmo e qualità nei momenti decisivi.

E non è soprattutto il “pupillo” di Gianlorenzo Blengini. E’ vero che le loro strade si sono incrociate per due mesi alla fine di questa stagione quando Blengini è stato chiamato a sostituire De Giorgi sulla panchina marchigiana ma è anche vero che il tecnico azzurro lo aveva già allertato un anno e mezzo fa in vista dell’appuntamento olimpico, poi rinviato a quest’anno. Se sta bene (ne ha passate davvero tante dal punto di vista fisico) Jiri Kovar può essere l’uomo in più di questa squadra azzurra: sa fare tutto e in modo efficace e in un sistema di gioco come quello azzurro, in cui la fase cambio palla riveste un’importanza vitale, avere chi assicura numeri importanti in ricezione è fondamentale.

Non è importante l’età in una manifestazione come i Giochi – ha commentato Blengini sulla prima possibile e poi sicura chiamata di Kovar in Nazionale – ma l’apporto che si riesce a dare e Jiri mi ha insegnato che posso fidarmi di lui in questo senso”.

Foto Fivb

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