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Golf: Min Woo Lee vince al playoff lo Scottish Open 2021, Dustin Johnson torna numero 1 del mondo

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Si conclude con una doppia sentenza l’edizione 2021 dello Scottish Open. Al Renaissance Club di North Berwick, infatti, arriva la vittoria dell’australiano Min Woo Lee alla prima buca di spareggio, fatto ancor più significativo dati gli altri due avversari, l’inglese Matt Fitzpatrick e il belga Thomas Detry. Ma non solo: con il risultato odierno, e a causa del 7° posto di Jon Rahm, c’è un assente che gode, perché Dustin Johnson si riprende in questo modo la leadership della classifica mondiale.

Per il vincitore è il secondo torneo da pro, dopo l’ISPS Handa Vic Open di inizio 2020, ma questo è ben più importante, facendo parte delle Rolex Series dell’European Tour. Una grande rimonta, la sua, con un -7 di giornata che lo porta a -18 insieme ai due compagni di viaggio poi battuti al playoff con un altro birdie, che si aggiunge ai sette precedenti (di cui sei consecutivi tra la buca 3 e la 8).

Dietro ai tre sul podio, si classifica quarto un terzetto composto dall’altro inglese Ian Poulter (-8 per lui, migliore di oggi), dall’americano Ryan Palmer e dall’australiano Lucas Herbert, tutti a -17 davanti a Rahm (-16): lo spagnolo può ritenersi soddisfatto perché i segnali per l’Open Championship sono buoni, ma nel frattempo il comando dell’OWGR è per il momento perso. Ottavi due volti diversi del mondo USA, Justin Thomas (numero 3 del ranking) e Johannes Veerman, entrambi a -15 davanti a Xander Schauffele e a un altro inglese, Jack Senior. Nel gruppo dei dodicesimi spicca l’australiano Wade Ormsby, che con la buca in uno alla 12 si prende un simpatico premio.

Capitolo italiani: il migliore è un ottimo Edoardo Molinari, 18° e con un periodo di forma che si conferma particolarmente buono. -11 il suo score; -9 quello di Guido Migliozzi, che finisce 35°, mentre è 44° Nino Bertasio con -8. 65° Renato Paratore a -5 e, infine, 71° Francesco Laporta a -3; ieri era stato vittima del secondo taglio, pari con il par e all’81° posto, Francesco Molinari.

Foto: LaPresse

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