Seguici su

Precisione

Tokyo 2020, Jessica Rossi: “Fare la portabandiera soddisfazione inimmaginabile, all’Italia la mia dedica”

Pubblicato

il

A pochi giorni dal via delle Olimpiadi di Tokyo 2020 la portabandiera italiana Jessica Rossi è intervenuta ai microfoni di Famiglia Cristiana per parlare del suo compito in questi Giochi e della propria gara, quella della fossa olimpica, che già le ha fruttato una medaglia d’oro a Londra 2021.

“Fin da bambina ho sognato, da subito, di andare alle Olimpiadi e magari di vincerle. Da quel lato posso dire di essermi tolta le mie soddisfazioni ma di fare la portabandiera nella cerimonia di apertura mai e poi mai ero arrivata a immaginarlo – racconta Rossi – E’ una gioia inarrivabile, penso che per un atleta non ci sia riconoscimento più importante”.

Poi, un pensiero alla difficile situazione sanitaria che l’Italia ed il mondo stanno affrontando da un anno e mezzo, con l’auspicio di poter tornare presto ad abbracciarci. “Dedico questo onore all’Italia per tutto ciò che ha passato, come paese, nell’ultimo anno e mezzo.  Ora spero tanto che questa Olimpiade, pur senza pubblico, possa rappresentare l’inizio della ripartenza”.

Infine, ecco una riflessione sul cambio delle regole nella propria disciplina e la sulla possibilità di tornare a salire sul podio. “Sono cambiate le regole di nuovo – spiega Jessica – ora abbiamo una qualificazione lunga, 125 piattelli, e mi piace perché dà modo di recuperare. Mi piace poco, invece, il fatto che in finale si azzeri il punteggio di qualifica. Lì si tirano i primi 25 piattelli; arrivati a 25 esce il sesto, dopo i 30 il quarto e così via. Comunque il vero avversario siamo noi stessi e il piattello, gli altri non sono avversari, ognuno fa la propria gara”.

Foto: FITAV

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità