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Ciclismo, Olimpiadi Tokyo: l’incognita Damiano Caruso. Una sola gara dopo il Giro d’Italia

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Damiano Caruso è stato, fin qui, il miglior italiano del 2021. Settimo all’UAE Tour, nono al Giro di Romandia e, soprattutto, secondo con un successo di tappa, sull’Alpe Motta, al Giro d’Italia. Con risultati del genere, il ragusano, che già l’anno scorso fu decimo ai Mondiali di Imola, dovrebbe essere la punta principale dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Il corridore della Bahrain Victorious, però, si presenta al via dei Giochi con diverse incognite sul suo stato di forma.

Il siciliano, infatti, dopo il Giro ha corso pochissimo. Caruso, negli ultimi due mesi, ha preso parte, solamente, al campionato nazionale e a tre tappe della Settimana Ciclistica Italiana. Stante il fatto, inoltre, che in nessuna di queste corse si sia realmente fatto vedere, viene da chiedersi se a Tokyo ammireremo il Damiano che ha incantato sulle strade della Corsa Rosa, oppure no. Certo, l’esperienza di cui è in possesso il ragusano porta a essere fiduciosi sul fatto che, quest’avvicinamento particolare, possa comunque rivelarsi vincente.

Il tracciato di Tokyo sarebbe indubbiamente adatto alle caratteristiche di Caruso. Salite e discese abbondano, il chilometraggio elevato può esaltare un ottimo fondista come il ragusano e c’è anche spazio per provare a sorprendere tutti con un colpo di mano. Una top-10 sarebbe indubbiamente un risultato alla portata per il siciliano se questi fosse al top della condizione.

Una medaglia, invece, sarebbe un risultato difficilmente raggiungibile anche per un Caruso al top.
Il livello degli avversari è davvero alto e corridori come Pogacar e Van Aert, sulla carta, sono decisamente superiori a Damiano. Inoltre, l’azzurro non ha più lo spunto veloce di qualche anno fa, per cui se dovesse arrivare con un gruppetto, sarebbe complicato, per lui, lasciarsi tutti alle spalle nello sprint.

Foto: Lapresse

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