Editoriali
Olimpiadi, Italia: meno ori di Rio, Londra e Pechino dopo 3 giorni. Lo spettro di Barcellona 1992
1 oro, 4 argenti e 4 bronzi è il bottino dell’Italia dopo i primi tre giorni delle Olimpiadi di Tokyo 2020: buono, di sicuro non esaltante. Spicca, in particolare, un confronto negativo con le ultime tre edizioni in termini di vittorie.
A Rio 2016 il Bel Paese era partito fortissimo, con ben tre affermazioni in tre giorni: a coprirsi il capo di alloro furono Fabio Basile (judo), Daniele Garozzo (scherma) e Niccolò Campriani (tiro a segno). Curioso notare come Basile e Garozzo fossero in gara anche quest’oggi: il primo è stato eliminato al primo incontro della categoria -73 kg, il secondo ha sfiorato il bis nel fioretto. Aggiungiamo che anche all’epoca, come oggi, furono 9 le medaglie complessive nei primi tre giorni.
2 erano stati invece gli ori a Londra 2012: la squadra maschile di tiro con l’arco ed Elisa Di Francisca nel fioretto femminile. Partenza ancor migliore a Pechino 2008 con tre successi complessivi: Matteo Tagliariol (scherma), Giulia Quintavalle (judo) e Valentina Vezzali (scherma).
Va detto che le ultime tre Olimpiadi hanno prodotto alla resa dei conti il medesimo numero di metalli più preziosi per l’Italia: 8. Questa volta il rischio tangibile e di registrarne ancora meno, con conseguente uscita dalla top10 del medagliere dopo 29 anni. Diverse carte importanti (su tutte Manuel Lombardo, Simone Alessio, il duo Chiara Cainero-Diana Bacosi e Daniele Garozzo) sono ormai alle spalle. Ne restano altre da giocare, ma chi parte veramente favorito per vincere un titolo? Forse neppure Filippo Ganna nella cronometro individuale di ciclismo, a causa di un percorso non così agevole che potrebbe strizzare l’occhio al belga Wout Van Aert. E che dire poi di Gregorio Paltrinieri, potenzialmente candidato a 3 ori e invece zavorrato dalla mononucleosi? Irma Testa, Frank Chamizo, Luigi Busà, il 4 di coppia di canottaggio, Jessica Rossi, l’inseguimento maschile a squadre su pista, la Nazionale femminile di volley, magari anche Mattia Camboni nella vela: tutte carte potenzialmente da vittoria, ma tutt’altro che scontate. Per intenderci: l’Italia non ha un Novak Djokovic, una Simone Biles o comunque uno sport da cui attingere a mani basse come fanno la Corea del Sud nel tiro con l’arco o il Giappone nel judo.
L’Italia, sin dalla vigilia dei Giochi, sapeva che nella migliore e più ottimistica delle ipotesi avrebbe potuto valicare quota 10 ori, ma nella peggiore anche fare fatica a superare quota 5 o 6. Un rischio da non escludere, soprattutto dopo una partenza così a rilento in termini di singole vittorie, soprattutto in raffronto al passato recente. L’ultima volta che l’Italia vinse solo 6 ori fu a Barcellona 1992, quando concluse 12ma nel medagliere con 19 podi complessivi. Questa spedizione, in termini assoluti di competitività, è chiaramente superiore a quella di tre decenni fa ed il bottino complessivo di allori dovrebbe rivelarsi ben più cospicuo; per quanto riguarda gli ori, purtroppo, il confronto rischia invece di rivelarsi attuale.
Foto: Lapresse
giuforest
26 Luglio 2021 at 18:46
A questo punto sono preoccupato, se l’Italia non vince gli ori nemmeno nella scherma e nel tiro a volo dove possiamo vincerli? Nell’atletica dove fatichiamo da anni? La vedo dura, non mi aspettavo questa olimpiade, speravo che l’Italia alle olimpiadi fosse diversa e che lo spirito olimpico venisse fuori come da tradizione, francamente non sono contento di come stanno andando, è vero che gli argenti e bronzi sono pur sempre medaglie ma quando diventano troppi rispetto agli ori non riescono a soddisfarmi, ogni tanto bisogna anche vincere gli ori altrimenti nel medagliere non potremo mai e poi mai piazzarci bene, speriamo in una ripresa nelle prossime gare ma fin qui molta delusione!
OLIMPIONICO
26 Luglio 2021 at 17:57
Condivido totalmente.