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Sci Alpino

Sci alpino: il ritratto dei giovani azzurri

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Lo sci alpino è la disciplina dove, storicamente, abbiamo avuto minori problemi di ricambio generazionale”: così ha detto il presidente federale Flavio Roda durante la recente presentazione del progetto FuturFisi (http://www.olimpiazzurra.com/2012/10/flavio-roda-il-futurfisi-sara-fondamentale/). Effettivamente, osservando la composizione delle squadre nazionali si nota un certo fermento. Nel settore maschile c’è una buona serie di talenti tra i 18 e i 23 anni, equamente distribuiti tra i vari gruppi.

Cominciando dal World Cup, l’occhio cade su Dominik Paris: 23 anni compiuti ad aprile, compaesano di Armin Zoeggeler, si è presentato al mondo ai Mondiali juniores 2009 di Garmisch-Partenkirchen, vincendo ben tre medaglie. Tre anni dopo, questo atleta del Corpo Forestale dello Stato caratterizzato da un fisico davvero mastodontico (183 cm x 97 kg) ha già conquistato il primo podio nel massimo circuito (secondo a Chamonix nel 2011) mentre lo scorso anno è giunto cinque volte nella top ten, dando prova di grande regolarità. La discesa-in particolare nei settori scorrevoli-è il suo regno: questa stagione è atteso davvero al definitivo salto di qualità.

Nella squadra A c’è anche Giovanni Borsotti, che compirà 22 anni a dicembre: valsusino di Bardonecchia, fratello di Camilla (anch’essa atleta della nazionale), nel 2011-2012 ha regolarmente solcato le piste della Coppa del Mondo, conquistando sette piazzamenti a punti in gigante. Il talento del carabiniere torinese è, in proporzione, davvero fondamentale per lo sci azzurro, perché va a riempire un vuoto generazionale che altrimenti si sarebbe creato nella specialità delle porte larghe, dove per molto tempo, alle spalle dei vari Blardone, Simoncelli e Moelgg, non sembravano emergere prospetti interessanti.

Coetaneo di Borsotti e stella della squadra B diretta da Alessandro Serra è Mattia Casse: nel 2010 il poliziotto originario di Oulx ha conquistato un oro iridato juniores, confermandosi poi in Coppa Europa dove, grazie ai risultati dell’anno scorso, si è guadagnato il posto fisso per la nuova CdM di supergigante. Il suo primo impatto in Coppa del Mondo ha fatto scoprire un ragazzo polivalente, capace di essere seriamente competitivo dal gigante alla discesa libera. Posto garantito nel massimo circuito anche per Luca Finferlo De Aliprandini, gigantista della Val di Non che, al pari di Borsotti, sta garantendo continuità nelle porte larghe: è un atleta molto regolare e, a partire da Sölden, potrà fare esperienza, iniziando a macinare i primi risultati davvero importanti. Sarà poi importante scoprire se Antonio Fantino, carabiniere cuneense classe 1991, si sia definitivamente ristabilito dagli infortuni al ginocchio che lo hanno tenuto fermo nelle ultime due stagioni: non gareggia da dicembre 2010, ma, ancora giovanissimo, aveva conquistato una serie di piazzamenti in Coppa Europa che lasciavano davvero ben sperare per il futuro.

Nella squadra che disputerà il circuito continentale spiccano anche Riccardo Tonetti, slalomista bolzanino che, nella scorsa stagione, ha ritrovato continuità dopo lunghe parentesi segnate da problemi fisici, e Giordano Ronci, romano di vent’anni argento in carica nel team event juniores. Ci sono poi i fratelli Giulio e Guglielmo Bosca, milanesi trapiantati a Courmayeur: il primo è un polivalente che si è ben districato in Coppa Europa, il secondo, diciannovenne, ha ancora poca esperienza nel circuito continentale e, da membro del progetto FuturFisi in quanto vincitore del Grand Prix juniores (il circuito nazionale di categoria), potrà sfruttare la nuova stagione per crescere in tranquillità.

Proprio del neonato gruppo dei giovani (diretto, nel maschile, da Devid Salvadori), ci sentiamo di segnalare altri due nomi, quelli di Henri Battilani e Andrea Ravelli. Il valdostano classe 1994 ha macinato i primi punti in CE tra gennaio e febbraio, dimostrando ottime doti da discesista che possono essere ulteriormente affinate in questa nuova annata; Ravelli, bresciano del Rongai Pisogne, è attualmente fermo per un problema al ginocchio che lo ha bloccato a fine settembre,  ma ha davvero un talento cristallino che aspetta solo di esplodere.

foto tratta da news.sportduepuntozero.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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