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Italrugby: i giovani terribili alla conquista della Nazionale

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Le luci della ribalta sono toccate, com’è giusto che sia, a Michele Campagnaro per la sua prestazione e le sue volate da Man of the Match. Ma al Millennium Stadium, sabato pomeriggio, il miranese classe ’93 è stato anche il rappresentante più illustre dei giovani terribili che si sono affacciati al Sei Nazioni per la prima volta, lasciando dei segni tangibili sulla partita e guadagnandosi in maniera (forse) definitiva la fiducia di Jacques Brunel.

La cosiddetta ‘linea 90’ schierata dal ct transalpino è emersa in tutto il loro coraggio, dinamismo e nella voglia di imporsi e di dimostrare le proprie qualità, anche di fronte agli oltre 60.000 del tempio gallese. Non solo Campagnaro, quindi, ma anche Angelo Esposito, Leonardo Sarto e, volendo estenderci anche verso la mediana, Tommaso Allan, rispettivamente classe 1993, 1992 e 1993. Brunel li ha intrepidamente buttati nella mischia contro i bi-campioni in carica e nessuno di loro ha steccato, nonostante l’aria di un fallimento estremamente precoce per la meta regalata da Esposito dopo tre minuti a Cuthbert. La partita dell’ala di origini napoletane, invece, è diventata di fatto il simbolo dell’audacia e della temerarietà della nostra linea verde, per la straordinaria capacità di reagire e di non crollare per un’errore del genere, ad evidenziare un temperamento forte ed un’importante maturità caratteriale. L’indiscutibile talento e una notevole cattiveria agonistica, poi, hanno fatto il resto, con il risultato di limitare enormemente un certo George North.

Il vero osservato speciale, però, non poteva che essere Allan, per il semplice fatto di indossare quella maglia n°10 tanto problematica per l’Italia. Il momento per esprimere giudizi reali e ponderati arriverà, ma le prime impressioni destate dallo scozzese nato in Veneto sono senz’altro positive: da sottolineare, inoltre, l’ottima solidità difensiva, in un match in cui mostrare le proprie qualità offensive appariva alquanto complicato. La crescita, intanto, continua e non sarebbe utopistico immaginare in futuro un Allan mettere in moto al largo una freccia come Sarto, il baby probabilmente di cui si è parlato di meno, ma soltanto perché il trequarti delle Zebre non ha marcato mete, non ha quasi compromesso la partita e non gioca in un ruolo delicato come l’apertura. Il suo contributo, però, non può essere passato indifferente sotto gli occhi di tifosi ed addetti ai lavori, già abituati a performance di buon livello da parte del bianconero nel Pro12.

Da promesse, ora, tutti e quattro hanno intrapreso il viatico giusto per conquistare l’Italrugby. E, insieme a Gori, Venditti, Iannone, Morisi e Fuser, sono pronti ad avviare la rivoluzione della ‘linea 90’.

Foto: Rugby 1823

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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