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Olimpiadi, pagelle Italia 3 agosto: gruppo logoro nel volley. Fabbri delude, disastro equitazione
PAGELLE ITALIA OLIMPIADI TOKYO 2020 3 AGOSTO
Francesca Genzo (canoa velocità), 8: una donna italiana torna in finale alle Olimpiadi 9 anni dopo Josefa Idem. La triestina si è superata concludendo in settima posizione un K1 200 metri di livello altissimo. A 27 anni entra nella fase della piena maturità agonistica: ora dovrà provare ad alzare ulteriormente l’asticella per ambire a traguardi ancora più importanti.
Samuele Burgo (canoa velocità), 6: è il primo degli esclusi dalla finale del K1 1000 metri, specialità propedeutica al K2 che disputerà insieme al fido Luca Beccaro. Oggi però ha destato buone sensazioni, soprattutto grazie ad una convincente progressione. Ha vinto anche la Finale B. Chissà che gli azzurri non possano stupire.
Andrea Dallavalle (atletica), 7,5: in finale alle Olimpiadi nel salto triplo a 21 anni. Altro prospetto molto interessante di una atletica italiana che attendeva questo momento da due decenni.
Emanuel Ihemeje (atletica), 7.5: è il secondo azzurro a qualificarsi per l’atto conclusivo nel salto triplo. Altro giovane di 22 anni, dotato di un fisico straordinario: se verrà svezzato al meglio tecnicamente…
Tobia Bocchi (atletica), 6: manca l’accesso alla finale del salto triplo per soli 5 cm ed è il primo degli esclusi. Sembra quasi ‘anziano’ rispetto ai compagni di squadra, ma in fondo ha solo 24 anni e ci riproverà a Parigi.
Fausto Desalu (atletica), 5,5: accedere alla semifinale era il minimo sindacale. Nel penultimo atto ha corso un tempo piuttosto alto nei 200 metri, 20″43, ben distante dal 20″29 della batteria, che comunque non sarebbe bastato per l’ingresso in finale. Non ha mostrato una grande condizione e ciò desta preoccupazione anche in vista della 4×100 con Marcell Jacobs.
Antonio Infantino (atletica), 4,5: non solo viene eliminato in batteria nei 200 metri, ma ottiene un riscontro cronometrico ben distante dal primato personale.
Ruggero Tita-Caterina Banti (vela), 10 e lode: nell’ultimo quadriennio hanno vinto tutto nella classe Nacra17, dagli Europei ai Mondiali. Mancava solo l’oro olimpico per andare a completare un palmares da veri fuoriclasse, oggettivamente tra i più grandi della storia contemporanea dello sport italiano. La loro impresa è sensazionale, perché l’Italia non vanta una grande tradizione nella vela ai Giochi, anzi. Quello odierno, infatti, è appena il quarto oro della storia per il Bel Paese.
Elena Berta-Bianca Caruso (vela), 5: un’Olimpiade molto deludente per le azzurre, attese come possibili outsider nella lotta per le medaglie della classe 470 ed invece neppure qualificate per la Medal Race. Il 13° posto non può gratificarle, tutt’altro.
Italia inseguimento a squadre femminile (ciclismo su pista), 7: Letizia Paternoster, Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini e Rachele Barbieri migliorano ancora il record italiano, ma il livello è talmente elevato che non solo non riescono a giocarsi un bronzo, ma concludono addirittura in sesta piazza. L’età media del quartetto lascia presagire ambizioni importantissime a Parigi 2024.
Italia inseguimento a squadre maschile (ciclismo su pista), 9: trascinati da un Filippo Ganna supersonico, gli azzurri realizzano il record del mondo e si qualificano per la finalissima contro la Danimarca. Gli scandinavi restano però favoriti: ai 3000 metri, prima della caduta, viaggiavano con 1″3 sugli azzurri. Una finale è una finale, in poco più di 3 minuti e mezzo può succedere di tutto. Vincerà la squadra che avrà conservato maggiori energie nel serbatoio dopo i primi due turni eliminatori.
Michael Piccolruaz (arrampicata sportiva), 5,5: è un buon combinatista, ma non eccelle in nessuna delle tre discipline previste (lead, boulder e speed). Non a caso conclude 15°, distante dalle prime otto posizioni che qualificavano per la finale.
Ludovico Fossali (arrampicata sportiva), 3: l’accesso per l’atto conclusivo era improbabile. Tuttavia va considerato molto deludente il 13° posto nella prova singola di speed: stiamo parlando infatti del campione del mondo 2019 in questa specialità.
Nazionale Italia volley, 5: perdere contro l’Argentina fa male, ma non è di certo una sorpresa. La selezione tricolore ha offerto un livello complessivamente piuttosto modesto per tutta l’Olimpiade, dunque anche contro una squadra buona, ma non eccezionale come quella sudamericana ci sta di perdere. Un gruppo ormai logoro è arrivato al capolinea, non da oggi. Lo sport insegna come gratitudine e riconoscenza non sempre siano sinonimo di risultati ed oggi ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. L’era degli Zaytsev, Juantorena, Anzani, Colaci è ormai alle spalle. Forse sarebbe servito il coraggio di osare di più in sede di convocazioni, senza puntare quasi tutto sull’usato sicuro. Si ripartirà da Giannelli e Michieletto, affiancando loro i tanti giovani che si sono messi in luce nell’ultima stagione di Superlega. Anche se emerge l’assenza di un vero opposto di caratura internazionale. Già gli Europei in programma a fine agosto rappresenteranno una ghiotta occasione di sperimentazione per il neo-ct Ferdinando De Giorgi.
Nazionale Italia basket, 8: questi ragazzi si sono spinti oltre i propri limiti. Prima l’eroica impresa nel Preolimpico di Belgrado, poi la qualificazione ai quarti di finale superando signore squadre come Germania e Nigeria, oggi una sfida alla pari niente meno che contro la Francia di Gobert e Fournier, la principale candidata all’oro insieme agli Stati Uniti. A meno di 3 minuti dal termine il punteggio era ancora in parità. Il ct Sacchetti ha creato un gruppo coeso e destinato a crescere nei prossimi anni, anche con nuovi innesti interessanti all’orizzonte.
Sara Fantini (atletica), 5: chiude ultima la finale del lancio del martello, rimanendo ben distante dai propri standard. La sensazione è che abbia staccato mentalmente la spina dopo aver centrato l’obiettivo dell’atto conclusivo.
Paolo Dal Molin (atletica), 7: entra in semifinale nei 110 hs con il 12° crono complessivo e non sfigura. La finale sarà durissima, ma non è un miraggio. Servirà la gara della vita.
Hassane Fofana (atletica), 4,5: chiude nelle retrovie dei 110 hs con un tempo molto alto di 13″70. Non ha trovato il giusto ritmo sin dalle prime battute.
Zane Weir (atletica), 8: l’italo-sudafricano ottiene il primato personale nel getto del peso (21,25 metri) e si qualifica per l’atto conclusivo. E’ piaciuto l’atteggiamento, a questo ragazzo non manca il carattere.
Leonardo Fabbri (atletica), 4: la grande delusione di oggi. Con 20,80 metri chiude 14° e manca per 10 cm l’accesso alla finale del getto del peso. Ha un personale di 21,99, ma quest’anno non è davvero mai riuscito a ritrovare la brillantezza del 2020.
Nick Ponzio (atletica), 4: naturalizzato in fretta e furia, l’italo-americano disputa una qualificazione anonima nel getto del peso, concludendo 20° con 20,28 metri.
Emanuele Gaudiano (equitazione), 2: il voto è a tutto il comparto del salto ostacoli italiano, che da Atene 2004 non riesce più a qualificare la squadra per le Olimpiadi. E, come si può vedere, gli individualisti non brillano di certo: oggi il 35enne lucano ha concluso 47° su 65 cavalieri che hanno terminato la manche di qualificazione: due ostacoli abbattuti e 9 penalità complessive. Ovviamente i suoi Giochi sono già finiti. Davvero un’Italia presente solo per onor di firma in questa specialità.
Cerruti-Ferro (nuoto artistico), 7: si confermano seste dopo la routine tecnica, anche se perdono qualche decimo dal Canada che occupa la quinta piazza.
Foto: Lapresse
OLIMPIONICO
3 Agosto 2021 at 21:52
Sembra che non siate informati sull’ EQUITAZIONE. Due bisognerebbe darlo ad una squadra senza medaglia ne’ “magia” ! Onore a Susanna Bordone che ha chiuso il Completo al 18° posto.
Federico Militello
4 Agosto 2021 at 02:30
Il 2 però, come specificato, è al SALTO OSTACOLI, non al completo a cui avevo dato 7 nei giorni scorsi.
Un saluto