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Ciclismo

Elia Viviani ritrova se stesso sull’amata pista ed ora lancia la sfida alla Madison insieme a Simone Consonni

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Dopo un biennio da incubo, Elia Viviani è rinato, oggi, nel giorno in cui tornava in pista per quell’Omnium che, cinque anni fa, a Rio, lo consacrò come uno dei miti dello sport italiano. L’azzurro, in una disciplina totalmente differente rispetto a quella che lo aveva premiato nel 2016, ha realizzato una prestazione da incorniciare. E dire che la giornata era iniziata con un deludentissimo tredicesimo posto nello Scratch.

Nella Tempo Race, successivamente, Elia aveva fatto una gara in linea con i suoi standard, ma il podio, dopo le prime due prove era davvero lontanissimo. Neanche la vittoria nell’Eliminazione, la sua specialità preferita, aveva riavvicinato particolarmente il veronese alla zona medaglie. Il trio dei grandi favoriti della vigilia, composto dal britannico Matthew Walls, che poi vincerà la gara, dal neerlandese Jan Willem van Schip e dal transalpino iridato in carica Benjamin Thomas, sembrava irraggiungibile.

Nella Corsa a Punti, però, è accaduto l’imprevedibile. Van Schip e Thomas, nelle prime fasi, mentre si marcavano tra di loro, si sono persi Walls, il quale ha guadagnato un giro e ha messo un’ipoteca sul successo finale. Con un vantaggio così largo su tutti gli inseguitori, il britannico non ha dovuto far altro che correre sulle ruote dei primi due classificati del Mondiale di Berlino, gli unici a cui non poteva concedere il giro. Questo ha creato una situazione tattica favorevole per Viviani, il quale è potuto andare in caccia e prendere a sua volta quel giro che gli ha dato modo di colmare il gap che lo separava da Thomas e van Schip.

A quel punto, Elia ha iniziato a sfornare grandi sprint e ha, in questo modo, allungato su Thomas e van Schip e conquistato una medaglia meritatissima. Viviani, dopo questa prova eccellente, è atteso dalla Madison, disciplina a cui prenderà parte insieme a Simone Consonni. Gli azzurri, non serve girarci intorno, non sono tra i favoriti nella disciplina in questione. Al Mondiale di Berlino 2020, la Danimarca fece un altro sport rispetto al resto del mondo. Nella recente Sei Giorni delle Rose, inoltre, Viviani e Consonni hanno anche perso nettamente il confronto con la coppia formata da Benjamin Thomas e Donovan Grondin, i quali rappresenteranno la Francia a queste Olimpiadi.

I due azzurri, però, affronteranno la prova senza alcuna pressione addosso, forti del fatto che, per entrambi, queste Olimpiadi sono già un successo.
Le nazioni faro, come Danimarca, Francia e Paesi Bassi, invece, hanno assolutamente bisogno di fare risultato, dato che i primi hanno perso quell’oro che sembrava già loro nell’inseguimento a squadre, mentre gli altri due hanno fortemente deluso le aspettative nell’Omnium. Chissà, dunque, che l’aspetto mentale non permetta agli azzurri di ribaltare i pronostici e portare a casa un’altra medaglia.

Foto: LiveMedia/DPPI/Photo Kishimoto – LivePhotoSport.it

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