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VIDEO Luigi Busà, Olimpiadi Tokyo karate: la premiazione e l’Inno di Mameli vissuto con rara emozione

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La premiazione del  kumite (75 kg), per Luigi Busà, per tutti Gigi, non è stata qualcosa di normale. E non solo per la medaglia d’oro conquistata in finale, battendo il suo rivale di sempre, l’azero Rafael Aghayev, assieme al quale ha letteralmente segnato un’intera generazione e ha dato vita a tre minuti di grande bellezza.

Il siciliano, 34 anni, ha certificato per primo il superamento del record di medaglie italiane nella storia, diventate 37 (prima della staffetta 4×100, chiaramente) nel momento in cui è approdato in semifinale con la prima delle due vittorie su Aghayev, quella nel girone.

Si tratta del coronamento del sogno di una vita, quella vissuta tra titoli di qualsiasi genere tra cui due Mondiali nel 2006 e 2012. Una sfida, quella tra Busà e Aghayev, che ricorda da vicino le più grandi e celebrate rivalità dello sport mondiale, da Federer-Nadal in giù.

Si è trattato anche della seconda medaglia del karate azzurro, dopo quella di Viviana Bottaro nella kata, un bronzo che ha significato tantissimo per lei, un altro dei monumenti di questa nobile disciplina, della quale va dato a Tokyo il merito di averla portata ai Giochi.

Foto: LaPresse

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