Beach Volley
Beach volley, l’Italia guarda con ambizione a Parigi 2024. Tanti giovani in rampa di lancio, ma resta il problema delle donne
Tokyo 2021 potrebbe aver segnato una linea di confine nella storia del beach volley italiano. I numeri dicono che l’Italia è all’avanguardia in questa disciplina, con tre coppie su quattro slot possibili in campo nell’appuntamento olimpico e un quinto posto del binomio di riferimento, composto da Daniele Lupo e Paolo Nicolai che non hanno mai fatto peggio di questo piazzamento dal 2012 con l’exploit dell’argento nel 2016.
In realtà il beach volley italiano è ad un bivio. Lupo/Nicolai, a meno di stravolgimenti inattesi, proseguiranno la loro strada assieme fino a Parigi 2024 e la qualità del gioco espressa dagli azzurri a Tokyo lascia ben sperare per un futuro di grandi soddisfazioni. Futuro da protagonisti anche per Rossi/Carambula, si spera con meno polemiche legate allo staff tecnico, la cui assenza a Tokyo, con un pizzico in più di disponibilità a livello mediatico e qualche soluzione in più dal punto di vista tecnico perché la sky ball (fondamentale per raggiungere la qualificazione nei tre tornei di Cancun) non potrà durare in eterno come arma letale contro i rivali.
In campo maschile il futuro potrebbe essere roseo perché sono in arrivo una serie di coppie giovani che possono dare continuità ad un movimento sorretto per tanto tempo da Lupo/Nicolai. Windisch/Cottafava, Marchetto/Dal Corso, Hanni/Fusco hanno in comune il fatto di avere ottenuto grandi risultati a livello giovanile, gli stessi che ottennero una dozzina di anni fa Nicolai e Giontella. Ora serve gestire al meglio il passaggio dal mondo giovanile e dei tornei a 1 stella (nei quali gli azzurri stanno ben figurando) al beach volley che conta. Serve capire se la gestone “Fipav-centrica” sia la soluzione adeguata oppure se ci siano altre strade da perseguire, sempre ovviamente con il supporto della Federvolley. E’ il momento delle idee e di trovare chi e come le si può mettere in pratica. Di sicuro bisogna fare presto perché Parigi è dietro l’angolo e Los Angeles è ancora troppo lontana per poter riscattare un eventuale flop per l’Olimpiade francese.
La situazione del beach volley femminile è completamente diversa. Nel Paese dei grandi numeri del volley femminile e ultimamente anche del beach volley, le giocatrici di livello internazionale al momento sono due e a Tokyo purtroppo non sono riuscite neppure a superare il primo turno. Alle spalle di Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth c’è il vuoto e non ce ne vogliano Bianchin e Scampoli che stanno ottenendo risultati interessanti nei tornei 1 stella ma in campo femminile, si sa, il gradino da salire per raggiungere l’apice o quantomeno avvicinarlo è molto più alto rispetto a quello maschile e ottenere risultati a livello basso, si sa, non dà alcuna garanzia di essere competitivi a livello superiore.
Nell’ultimo decennio si è lavorato male, inutile girarci attorno, a livello di reclutamento, di crescita delle ragazze giovani, di gestione della crescita delle stesse (mettere assieme due ragazzine e poi mollarle alla prima stagione in cui arrivano risultati deludenti non è la strada giusta per far crescere un movimento). Serve un cambio di rotta repentino che presuppone investimenti e competenza. Proseguire il lavoro di reclutamento alla base ma anche far crescere il livello tecnico e cercare di invogliare qualche giocatrice più esperta a dedicarsi al beach volley. Per risolvere i problemi nel più breve tempo possibile non c’è altra strada.
Orsi Toth e Menegatti potranno anche proseguire per un altro ciclo olimpico con l’obiettivo di prendersi qualche soddisfazione che non arriva da un po’ (sono state quinte ai Mondiali e agli Europei e il livello non è così basso come potrebbe sembrare), tappare qualche falla e magari impostare un lavoro che possa permettere a un paio di giovani interessanti (ce ne sono) di crescere magari in vista di Los Angeles 2028. L’Italia non può e non deve vivere ai margini di un movimento interessante e ben frequentato come quello del beach volley femminile.
Foto Fivb