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MotoGP, Valentino Rossi tra il ritiro e il sogno dell’ultimo podio. “Non possono regalarmene uno? Sarebbe il 200°”

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Valentino Rossi ha scelto di ritirarsi al termine di questa stagione, dopo averci pensato a lungo e aver stilato un bilancio della propria strepitosa carriera. Sulla bilancia ben nove titoli mondiali, ma anche la consapevolezza che i giorni migliori erano alle spalle, che l’ultima vittoria era vecchia di quattro anni e che nelle ultime tre annate era salito sul podio soltanto in tre occasioni (due secondi posti nel 2019 e un terzo posto nel 2020). Il Dottore si era preso del tempo per comprendere fino in fondo se poteva essere ancora competitivo, ma le prime dieci gare del Mondiale in corso lo avevano sonoramente respinto: appena 20 punti raccolti, una sola volta in top-10, tre ritiri e due piazzamenti fuori dalla zona punti. Il miglior risultato era il decimo posto ottenuto al Mugello. La pausa estiva lo aveva poi fatto completamente desistere e a 42 anni ja deciso di dire basta.

Valentino Rossi ha scritto memorabili pagine di storia del Motociclismo e resterà per sempre nella memoria non soltanto degli appassionati: le sue gare alla domenica pomeriggio rappresentavano un vero e proprio rito, non soltanto alle nostre latitudini. Siamo di fronte a un gigante dello sport internazionale, che merita di essere ricordato in maniera imperitura. Si è sempre inventato qualcosa e ha sempre odiato l’anonimato, il 2021 rischiava di scivolare via senza uno squillo e invece oggi ha tirato fuori il coniglio dal cilindro: restare in pista con le gomme slick quando mancavano cinque giri al termine, mentre iniziava a piovere copiosamente. Un azzardo che lo aveva spedito provvisoriamente al terzo posto e che per un attimo lo aveva fatto sognare. Nelle ultime due tornate si è abbattuto un diluvio sul Red Bull Ring e il sogno del podio è sfumato, ma è comunque giunto il miglior risultato stagionale: un ottavo posto quando sull’asciutto era soltanto al limitare della zona punti.

Il Dottore non può essere chiaramente competitivo in condizioni “normali”, ma ha ancora il guizzo per poter dire la sua quando si mescolano le carte in tavola. L’ultimo podio risale al GP di Andalusia 2020, quando fu terzo nel secondo appuntamento della passata stagione. Per sperare di chiudere la carriera con un podio bisognerebbe augurarsi altre condizioni anomale e un pizzico di fortuna in più: difficile, non impossibile. Il centauro di Tavullia ci ha scherzato al termine della gara odierna: “Non possono regalarmi un podio? Ne ho persi tanti in carriera, dai firmiamo una petizione. Sarebbe il 200mo della carriera…“.

Foto: Lapresse

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